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June 2019

Leonardo scienziato polifunzionale

Leonardo Da Vinci, Autoritratto

Leonardo scienziato, di Enrica Battifoglia ed Elisa Buson, è un libro di 130 pagine che ha il pregio di raccontare la vita di Leonardo da una prospettiva non comune. Come si capisce dal sottotitolo: “Macchine, invenzioni e curiosità di un genio normale”. Crediamo di sapere molto su Leonardo da Vinci, orgoglio nazionale, abbiamo visto le sue opere, documentari, film, le sue macchine ricostruite sono sparse in musei e parchi divertimenti di tutta Italia. La figura di Leonardo è così diventata una icona, a suo modo distante: che uomo straordinario, che cervello fuori dal comune.

Elogio dell'imperfezione

Crediti: aitoff/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Pietro Greco recensisce l'ultimo libro di Telmo Pievani, un'elogio all'imperfezione che, grazie a una serie praticamente infinita di fluttuazioni statistiche a ogni livello, rappresenta il motore dell'evoluzione. Per comprenderlo, si può dare un'occhiata ravvicinata al DNA e, più in particolare, a quelle sequenze non codificanti che sono state battezzate DNA spazzatura. Nel corso del tempo, il loro ruolo si è andato in parte chiarendo, rivelandone le funzioni regolatrici e la presenza di geni atavici. Ma, soprattutto, quel DNA "imperfetto" è stato trasformato dalla selezione naturale nella principale fonte di creatività della vita, rendendo le sequenza non codificanti il luogo in cui si accumulano le mutazioni

Da dove arriva l'acqua della Terra?

Da dove viene l’acqua del nostro pianeta? L'idea corrente è che, completata l’accrezione planetaria, il Sistema solare interno sia stato teatro di un intenso bombardamento da parte di asteroidi e comete provenienti dalle regioni più esterne, ed è indagando in tale direzione che si è principalmente provato a trovare una sorgente attendibile. Le comete sono tra i corpi celesti potenzialmente più idonei a trasportare l’acqua sulla Terra, ma l'acqua terrestre e quella planetaria sono isotopicamente differenti. Un recente studio, tuttavia, ha individua un possibile meccanismo in grado di giustificare questa differenza; inoltre, un lavoro apparso quasi in contemporanea apre un ulteriore scenario legato agli isotopi di molibdeno proveniente dall'impatto del corpo celeste Theia con il nostro pianeta, che ha dato origine alla Luna.

Le notizie di scienza della settimana #103

La NASA ha annunciato che aprirà la stazione spaziale internazionale a compagnie private che vogliano sviluppare una "low earth orbit economy" e che necessitino di un ambiente a gravità zero per i loro affari. Il tariffario prevede un costo tra gli 11 000 e i 23 000 dollari al giorno. Nell'immagine: la Stazione Spaziale Internazionale il 4 ottobre 2018. Credit: NASA / Roscosmos. Licenza: CC BY-NC-ND 2.0

Le restrizioni su Huawei 

Ossitocina e vasopressina, nuovi orizzonti per vecchi ormoni

Abbiamo chiesto a Giancarlo Panzica, esperto nella fisiologia ormonale dell’ossitocina, di scrivere un compendio della migliore conoscenza disponibile sul tema della manipolazione del comportamento mediante interventi di vario tipo, e in particolare per quanto riguarda le possibilità offerte dalla chimica e dalla farmacologia. Il risultato è la review che vi presentiamo, in cui ci sembra di poter sottolineare soprattutto l’emergenza nella discussione di un secondo ormone, la vasopressina, di cui sin qui si è discusso solo marginalmente, nel regolare antagonisticamente il sistema dell’ossitocina. L’importanza di considerare gli effetti di singole molecole nell’intero sistema d'interazioni molecolari non può essere sottaciuta; e per questo, giustissimo ci pare l’inserimento nella discussione almeno del principale antagonista dell’ossitocina

Dovere di accoglienza

Il soffitto della sala dello Human Rights Council. Crediti: United States Mission Geneva/Flickr. Licenza: CC BY-ND 2.0

Rifiutare l'approdo in un porto a una nave che ha salvato persone in mare è un reato. Anche respingere i richiedenti asilo è reato. E l'immunità, richiesta con successo dal ministro dell'interno per la vicenda della nave Diciotti, non dovrebbe essere data. Questo, almeno, secondo il diritto internazionale.  

Alla scoperta dell’ultimo orizzonte

Disomogeneità (anisotropie) del fondo cosmico a microonde (CMB) osservate dal satellite Planck. È l'istantanea della luce più antica del nostro Universo, la prima che è riuscita a liberarsi quando, 380 mila anni dopo il Big Bang, il gas che lo costituiva è diventato trasparente. Crediti: ESA e Planck Collaboration.

Claudio Elidoro racconta “L'ultimo orizzonte”, il libro  dell'astronomo e astrofisico Amadeo Balbi: un appassionante viaggio attraverso le idee che ci hanno portato alle attuali conoscenze sulla nascita e l’evoluzione dell’Universo

La crisi delle humanities

Wanderer Above the City of Fog. Digital adaption by Simon Max Bannister 2012 (Original painting by Caspar David Friedrich).

Le humanities, le discipline umanistiche quali letteratura, filosofia, storia, storia dell’arte, semiotica, arti visive e performative, sono in crisi nei Paesi occidentali. Le immatricolazioni universitarie a questi corsi sono calate o addirittura precitate, e nel giugno 2015 il governo giapponese ha varato una riforma delle università che avrebbe chiuso metà dei dipartimenti di humanities e social sciences. Ma a cosa si deve questo declino? E soprattutto, ha ancora senso finanziare e studiare le humanities? Forse, la tesi più interessante e probabilmente la più valida in difesa dell’utilità, nel passato e oggi, delle humanities è quella del linguista computazionale e storico olandese Rens Bod, per la quale le le discipline umanistiche hanno concorso al progresso umano, catturando, con i loro metodi, dimensioni strutturate della realtà, affrontando problemi concreti e trovando applicazioni in campi del tutto inattesi.

Una dieta per l'Antropocene

Un recente rapporto pubblicato su The Lancet suggerisce che in una dieta insieme sana e sostenibile per il pianeta la maggior parte delle proteine della nostra alimentazione dovrebbe provenire da legumi e frutta secca. Crediti: zuzyusa/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Un recente rapporto firmato da un gruppo indipendente di scienziati e pubblicato sul Lancet analizza la “dieta per l'Antropocene”, usando il modello dei nove confini planetari per stabilire l’impatto sull’ambiente della produzione di cibo. L'insieme delle loro conclusioni suggerisce che la maggior parte delle proteine nella dieta dovrebbe venire da cibi di origine vegetale, legumi e noci, con il pesce e il pollame opzionali, poche uova e poca o nessuna carne rossa. Sono indicazioni che consentono molta flessibilità nelle raccomandazioni dietetiche e che, stimano gli autori del rapporto, se seguite potrebbero evitare 11 milioni di morti all’anno da malattie legate all’alimentazione entro il 2050. Inoltre, l’agricoltura e l’uso del territorio dovranno passare entro il 2050 dall’essere una sorgente positiva di immissioni di carbonio a una fonte di assorbimento