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Adolescenti e comportamenti a rischio: il ruolo della "paghetta"

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Secondo uno studio condotto in collaborazione tra l'Istituto Mario Negri e dell’Università Cattolica di Milano, la disponibilità di oltre 10 euro a settimana e l'avere a disposizione una paghetta (invece del dover chiedere denaro) sono correlati a una maggiore probabilità che gli adolescenti assumano comportamenti a rischio quali fumare, bere o giocare d'azzardo.

Crediti immagine: Didier Weemaels/Unsplash

Tra gli adolescenti, la disponibilità di oltre 10 € a settimana è associata a una maggiore probabilità di fumare, bere o giocare d'azzardo. Ricevere la “paghetta” (piuttosto che ricevere denaro su richiesta) è correlato a una maggiore probabilità da parte loro di assumere comportamenti a rischio. Sono i risultati principali di uno studio che, in una collaborazione tra ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Università Cattolica di Milano, abbiamo recentemente pubblicato sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità.

La ricerca aveva l’obiettivo di indagare l'effetto di diversi schemi di paghetta sui comportamenti a rischio (fumo, alcol, uso smodato di alcol, uso di droghe, gioco d'azzardo) durante l'adolescenza. Il tema delle implicazioni della paghetta è ampiamente dibattuto in letteratura. I ricercatori si dividono tra coloro che sostengono che rappresenti uno strumento di responsabilizzazione finanziaria, e coloro che invece sostengono che generi una dipendenza economica dai genitori.

Lo studio è stato condotto su 989 studenti di 15 anni che in Lombardia hanno partecipato all’edizione 2018 dello studio Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), un'indagine transnazionale coordinata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Abbiamo analizzato cinque comportamenti a rischio tra cui il fumo negli ultimi 30 giorni, l’assunzione di alcol negli ultimi 30 giorni, il binge drinking (cioè la consuetudine ad assumere alcolici fino a ubriacarsi), il consumo di cannabis e il gioco d’azzardo, mettendoli in relazione con la disponibilità di denaro per uso personale e le modalità di ricezione del denaro (erogazione di una paghetta settimanale o “al bisogno” dietro richiesta ai genitori).

Nella popolazione analizzata è stata individuata una relazione statisticamente significativa tra la disponibilità di denaro e il fumo. Tra gli adolescenti che spendevano più di 10 € a settimana è risultata più elevata la presenza di fumatori: rispetto a una spesa inferiore a 10 €, l’odds ratio, OR, di essere fumatori era di 1.60 (intervallo di confidenza, IC, al 95%: 1.07- 2.37) per una spesa tra 10 e 20 € e di 1.66 (IC al 95%: 1.14-2.41) per una spesa maggiore. Interessante è la relazione tra la modalità di accesso al denaro e il fumo: tra gli adolescenti che ricevevano la paghetta erano più frequenti i fumatori (OR=1.69; IC al 95%: 1.25-2.27) mentre non è stata osservata alcuna relazione significativa con la ricezione di denaro su richiesta. Inoltre, gli adolescenti che ricevevano meno di 10 € “al bisogno” e su richiesta a settimana avevano una minore probabilità di essere fumatori (OR=0.53; IC al 95%: 0.34-0.84), di sperimentare il binge drinking (OR=0.65; IC al 95%: 0.45-0.95) e di giocare d’azzardo (OR=0.63; IC al 95%: 0.42-0.94).

L’importo di 10 € (indipendentemente dalla modalità di accesso al denaro) nel 2018 sembrava essere la soglia oltre la quale la probabilità di assumere comportamenti dannosi aumenta. Rispetto agli adolescenti che potevano contare su meno di 10 € a disposizione alla settimana, coloro che potevano contare su oltre 20 € settimanali erano significativamente più a rischio di sperimentare binge drinking e gioco d’azzardo (rispettivamente OR=1.44; IC al 95%: 1.04-1.99, e OR=1.43; IC al 95%: 1.02-2.02).

Questi risultati sono ulteriormente avvalorati dalla relazione statisticamente significativa tra la disponibilità di una paghetta settimanale e la maggiore propensione ad assumere almeno quattro dei cinque comportamenti a rischio esaminati. Infatti, tra gli adolescenti che ricevevano la paghetta si è riscontrata una maggiore frequenza di adozione di almeno quattro comportamenti a rischio sui cinque presi in considerazione (OR=1.48; IC al 95%: 1.05-2.10), mentre non è stata trovata una relazione statisticamente significativa tra coloro che ricevevano denaro su richiesta.

A confermare l’importanza della soglia dei 10 € c’è un altro risultato interessante: gli adolescenti che ricevevano meno di 10 € su richiesta e “al bisogno” avevano meno probabilità di adottare quattro dei cinque comportamenti a rischio (OR=0.49; IC al 95%: 0.28-0.83).

Diverse ipotesi potrebbero essere formulate per interpretare tali risultati. In primo luogo, la richiesta di denaro ai genitori implica spesso chiarire i motivi della richiesta; questo a sua volta potrebbe tradursi in una sorta di pre-impegno assunto dagli adolescenti coi genitori. In secondo luogo, si può ipotizzare che l'assenza di una regolare erogazione di denaro possa indurre gli adolescenti a sentire una maggiore responsabilità per il denaro richiesto, considerato non come un diritto ma come un modo di far parte della gestione familiare delle finanze. In effetti, come hanno suggerito alcuni ricercatori in studi condotti in passato, il pagamento regolare delle “mance” potrebbe indurre bambini e adolescenti a fare eccessivo affidamento sui genitori, promuovendo la dipendenza finanziaria. Altre strategie per fornire denaro agli adolescenti (come un compenso per lo svolgimento di faccende domestiche) potrebbero ottenere effetti migliori. Tali strategie consentono di impegnarsi in discussioni e negoziazioni sul denaro che sono fondamentali nel processo di socializzazione finanziaria, mentre la paghetta non richiede conversazioni regolari.

In termini di implicazioni per la salute pubblica, i risultati suggeriscono l'importanza di informare i genitori e gli operatori sanitari del potenziale impatto negativo della disponibilità di denaro (in particolare se fissa) sui comportamenti a rischio. Mentre la paghetta e gli importi elevati potrebbero rappresentare un fattore di rischio nell'indurre attività dannose, fornire una quantità limitata di denaro su richiesta potrebbe essere una strategia utile per limitare tali comportamenti durante l'adolescenza.

Per chi volesse approfondire l'argomento suggeriamo la lettura di La paghetta perfetta: come educare i figli all'uso del denaro su basi scientifiche, di Emanuela Rinaldi (2022; edito da Il Sole 24 Ore), le cui conclusioni sono in buona sostanza che… la paghetta perfetta non esiste.

 


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