fbpx Il dubbio e il desiderio | Scienza in rete

Il dubbio e il desiderio

--
Tempo di lettura: 1 min

Botanica importante, ricercatrice e docente in un’epoca in cui alle donne scienziate era riservato uno spazio minimo e diffidente, ha vissuto una vita vivace e interessante tra la Sardegna, Cuba e la Liguria. Eva Mameli Calvino è stata anche la mamma del ben più celebre Italo, ma se è una donna meno raccontata di quanto si meriterebbe lo si deve al suo essere austera e riservata, mentre per anni è stata anche il punto di riferimento degli appassionati di giardinaggio. Eva Benelli ne discute con Silvia Bencivelli, autrice di Il dubbio e il desiderio. Eva Mameli Calvino. 

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La lezione di Eugenio Borgna: ascoltare e narrare le emozioni di chi cura e chi è curato

Il 4 dicembre 2024 ci lasciava, a 94 anni, Eugenio Borgna. Psichiatra di fama internazionale, è stato un acuto indagatore delle emozioni e un instancabile sostenitore del lavoro di ascolto terapeutico dei suoi pazienti e dei curanti. Strumento di lavoro: il dialogo, obiettivo: rendere più calda e umana la psichiatria. Un fil rouge che Maurizio Bonati dipana in un percorso in cui il riconoscimento delle emozioni e delle narrazioni costruisce la base per la cura.

Nell'immagine di copertina: un frame del film Risvegli. Crediti: Wikimedia Commons

Nel 1965 il neurologo inglese Oliver Sacks iniziò a lavorare al Beth Abraham Hospital di New York, nel Bronx, dove Malcolm Sayer in quegli anni studiava gli effetti della L-dopa su un gruppo di sopravvissuti all’epidemia di encefalopatia letargica del 1919-1930. Lo studio si conclude nel 1969 dimostrando l’efficacia del farmaco, come lo era o lo sarebbe stato, per tutte quelle condizioni patologiche determinate, anche, dalla carenza di dopamina (malattia di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica).