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La fisica contro le 'fake news'

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Fare lezione di debunking all’università: è l’idea di Lorenzo Magnea, fisico teorico e professore all’Università di Torino, che ha portato nelle aule dell’ateneo piemontese “Fisica per cittadini”, un corso per imparare a leggere criticamente le notizie in rete e offline, quest’anno alla sua seconda edizione. Le lezioni non sono rivolte solo agli studenti universitari ma sono aperte a tutta la cittadinanza.
Orientarsi tra grandi numeri e diversi ordini di grandezza, leggere i grafici e interpretare correttamente i dati sono solo alcuni degli aspetti affrontati nel corso. E c’è anche un “Living Lab” tenuto insieme al collega Giuseppe Tipaldo, sociologo della scienza e ricercatore, una parte pratica in cui i partecipanti al corso saranno messi alla prova provando a sfatare una bufala.

Ecco il video dell’intervista a Lorenzo Magnea, che racconta com’è nata l’idea delle lezioni. Con qualche consiglio pratico per riconoscere le fake news.


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L’uso di ChatGPT rende pigri i ricercatori?

ricercatore pigro

Negli ultimi due anni, ChatGPT (e altri LLM della Generative AI) sono entrati a pieno regime sia nell’educazione universitaria che nei luoghi della produzione di conoscenza scientifica, che ha negli articoli pubblicati su riviste e giornali scientifici il proprio prodotto finale. Diverse opinioni sono state spese sull’avvento di questa tecnologia, ma pochi studi empirici se ne sono davvero occupati. Uno studio di Abbas e colleghi contribuisce a rispondere empiricamente alle mille domande che sorgono da un confronto con questo strumento, e solleva riflessioni urgenti sulle conseguenze del suo uso. Questo articolo è il primo di una serie di due articoli che si concentra su una particolare conseguenza – una negativa e una positiva – degli strumenti della Generative AI sulla ricerca accademica. In questo articolo, esploriamo quella negativa, la pigrizia.

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