fbpx Quale ruolo per i vaccini nella partita a scacchi tra umanità e Sars-CoV-2? | Scienza in rete

Quale ruolo per i vaccini nella partita a scacchi tra umanità e Sars-CoV-2?

Primary tabs

--
Tempo di lettura: 1 min

Se il rapporto che si è instaurato tra il virus Sars-CoV-2 e specie umana può assomigliare a una partita a scacchi non è perché il virus insegua una propria strategia, come talvolta si afferma. Piuttosto, i miliardi di virus che si generano a gran velocità e vengono dispersi dalle persone infette sono pieni di errori che ogni tanto, casualmente, danno origine a una nuova variante che presenta vantaggi tali da affermarsi e sfidare nuovamente la nostra capacità di proteggerci. In questa partita a scacchi, qual è il ruolo dei vaccini? Le strategie (queste sì) di ricerca e produzione di vaccini diversi sono vincenti o generano solo confusione? E dovremo continuare a sottoporci a più di una vaccinazione all’anno? Ne hanno ragionato Guido Forni (immunologo) ed Eva Benelli (redazione Scienza in rete).

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La lezione di Eugenio Borgna: ascoltare e narrare le emozioni di chi cura e chi è curato

Il 4 dicembre 2024 ci lasciava, a 94 anni, Eugenio Borgna. Psichiatra di fama internazionale, è stato un acuto indagatore delle emozioni e un instancabile sostenitore del lavoro di ascolto terapeutico dei suoi pazienti e dei curanti. Strumento di lavoro: il dialogo, obiettivo: rendere più calda e umana la psichiatria. Un fil rouge che Maurizio Bonati dipana in un percorso in cui il riconoscimento delle emozioni e delle narrazioni costruisce la base per la cura.

Nell'immagine di copertina: un frame del film Risvegli. Crediti: Wikimedia Commons

Nel 1965 il neurologo inglese Oliver Sacks iniziò a lavorare al Beth Abraham Hospital di New York, nel Bronx, dove Malcolm Sayer in quegli anni studiava gli effetti della L-dopa su un gruppo di sopravvissuti all’epidemia di encefalopatia letargica del 1919-1930. Lo studio si conclude nel 1969 dimostrando l’efficacia del farmaco, come lo era o lo sarebbe stato, per tutte quelle condizioni patologiche determinate, anche, dalla carenza di dopamina (malattia di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica).