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Una replica digitale della Terra per “prevedere” il clima che cambia: una lezione di Peter Bauer

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Il tempo e il clima sono sistemi caotici, nel senso che piccole variazioni possono condurre a grandi mutamenti: il celebre effetto farfalla. La difficoltà di prevedere il tempo e ancora di più il clima dipende da quei dettagli (turbolenze dei venti, microfisica delle nuvole, correnti marine ecc.) che non siamo in grado di far entrare nei modelli se non attraverso approssimazioni e parametrazioni. Le previsioni del tempo hanno conquistato circa un giorno ogni decennio a costo di straordinari potenziamenti delle capacità di calcolo. E lo stesso sviluppo conoscono modelli climatici sempre più sofisticati e dettagliati, ma non ancora abbastanza per guidare al meglio le azioni di mitigazione e adattamento su scala locale.

Sarà mai possibile raffinare le simulazioni climatiche fino alla scala di 1km quadrato, ottenendo informazioni consistenti non solo sull’evoluzione decennale delle temperature, ma anche sul regime delle piogge, l’umidità del terreno a molti altri effetti locali? Un progetto simile è in atto da alcuni anni a livello europeo, si chiama Destination Earth ed è stato guidato fino a oggi da Peter Bauer, che in questa conferenza, tenuta il 6 novembre al CNR nell’ambito del Convegno del Gruppo 2003, ha raccontato con grande chiarezza ambizioni e limiti del progetto basato sulla creazione di una replica digitale della Terra. Buona visione!

 


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L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

Alluvione

Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.