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Rilanciamo insieme la ricerca in Italia

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La prossima settimana Telethon si appresta alla sua ventiduesima maratona televisiva, che andrà in onda sulle reti Rai dal 16 al 18 dicembre: come direttore generale della Fondazione desidero cogliere questa occasione per riproporre una proposta concreta nata dalla nostra esperienza e condivisa anchecon Scienzainrete e il gruppo 2003 per rilanciare la ricerca scientifica nel nostro Paese. Questi tre giorni, in cui i cittadini italiani mettono insieme le forze intorno alla sfida delle malattie genetiche rare, sono infatti anche un’opportunità importante per molti scienziati italiani di far conoscere al grande pubblico quanto si possa realizzare con una gestione meritocratica e trasparente dei finanziamenti. Operare politiche volte alla crescita sia ora più che mai cruciale, soprattutto in un settore strategico come quello della ricerca scientifica.

Vorrei quindi riproporre il documento sul rilancio della ricerca scientifica che le nostre associazioni hanno elaborato alcuni mesi fa, perché mi sembra possa essere una buona base per ripresentare al nuovo governo la priorità della ricerca per il nostro paese. Leggi il documento.

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Parigi val bene una messa: le Olimpiadi tra conflitti estremi e sogni di riscatto

olimpiadi e riscatto

Al di là delle passerelle e delle controversie costruite ad arte per distrarre dai giochi, la partecipazione alle Olimpiadi per gli atleti che provengono da Paesi coinvolti in conflitti definiti “estremi”, ha il significato di testimonianza e di ricerca di un’identità. Avranno vinto se saranno riusciti a far parlare della loro terra e dei loro popoli. Raccontare la loro storia vuol dire prendere parte al vero spirito olimpico.

Giorgia Meloni non è Enrico di Navarra, che abiurò il calvinismo per il cattolicesimo pur di conquistare Parigi, nella quale fu incoronato re nel 1594. Né Angela Carini è Nino Benvenuti, campione olimpico dei pesi welter nel’60. Alla fine del ‘500 la Francia era devastata dalla guerra civile, oggi (luglio 2024) sono oltre 50 i conflitti in corso nel mondo, 10 dei quali definiti “estremi” per letalità, pericolo, diffusione e frammentazione del territorio e della popolazione.