fbpx Senza un investimento serio in ricerca, l'italia perde terreno anche in Europa | Scienza in rete

Senza un investimento serio in ricerca, l'italia perde terreno anche in Europa

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Con una lettera a "Nature", il fisico Giorgio Parisi (Gruppo 2003) e altri ricercatori denunciano lo sbilanciamento fra le poche risorse che il governo italiano destina alla ricerca competitiva nazionale (l'ultimo bando PRIN è di 92 milioni di euro) e i 900 milioni di euro che l'Italia ha dato annualmente alla Commissione europea per il Settimo Programma Quadro (2007-2013), con una perdita netta annuale di 300 milioni. E' ora di cambiare priorità. Riportiamo di seguito la lettera su Nature in originale.

Governments: Balance research funds across Europe

"We call for the European Union to push governments into keeping their research funding above subsistence level. This will ensure that scientists from across Europe can compete for Horizon 2020 research funding, not just those from the United Kingdom, Germany and Scandinavia.

Europe's research money is divided between the European Commission and national governments. The commission funds large, transnational collaborative networks in mostly applied areas of research, and the governments support small-scale, bottom-up science and their own strategic research programmes.

Some member states are not keeping their part of the bargain. Italy, for example, seriously neglects its research base. The Italian National Research Council has not overseen basic research for decades, being itself starved of resources. University funding has dwindled to a bare minimum. The ministerial initiative known as PRIN (Research Projects of National Interest) has been defunct since 2012, apart from a few limited programmes for young researchers.

This year's PRIN allocation of a 92-million (US$100-million) funding call to cover all research areas is too little, too late. Compare this with the annual French National Research Agency’s allocation of up to 1 billion, or with Italy's 900-million annual contribution to the EU Seventh Framework Programme that ran in 2007–13. That resulted in a net annual loss of 300 million for Italian science.

To prevent distorted development in research among EU countries, national policies must be coherent and guarantee a balanced use of resources".

Fonte: Nature 530, 33 (04 February 2016) doi:10.1038/530033d

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La salute di giovani transgender in mani transfobiche?

A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».