La deduzione, essenziale in contesti di dimostrazioni formali, è presente solo nel 17% circa delle attività di ragionamento umano che attualmente le macchine cercano di imitare. Inoltre sono presenti molti termini imprecisi che dipendono dal contesto e dallo scopo per cui vengono usati. E per maneggiare questi termini il simbolismo delle algebre di Boole non serve a molto, in parte proprio a causa della loro ricchezza, della grande quantità di leggi che esse verificano.
Vi sono, almeno, tre differenze che appaiono quando degli enunciati non sono direttamente rappresentabili in un’algebra di Boole. La prima riguarda la mancanza di equivalenza tra incompatibilità e contraddizione (una proprietà tipicamente booleana); la seconda ha a che fare col fatto che ciò che realmente interessa nel linguaggio naturale sono gli antonimi o gli opposti e non la negazione booleana; infine, la terza differenza riguarda il semplice fatto che quando lo svolgersi temporale è importante, la proprietà di commutatività dell’operazione logica di congiunzione è più che discutibile. Infine, nel ragionamento quotidiano la non monotonia degli operatori che conducono dall’informazione disponibile in un certo momento alle conclusioni che si possono trarre, segna una differenza cruciale col concetto di conseguenza logica di Tarski.
Questo per sottolineare il fatto che vi sono ancora molti problemi e domande interessanti che aspettano di essere indagati anche in settori apparentemente “messi a posto”. Nell’Officina della ricerca scientifica non esiste solo ciò che è scritto negli articoli pubblicati o nei libri, ma vi è anche ciò che non è stato ancora scritto e frulla nel cervello dei ricercatori. Questo può essere catturato solo mediante il dialogo e la conversazione.
Una discussione di questo tipo è programmata come una nuova esperienza didattica offerta da un gruppo di persone con esperienza nelle logiche quantistiche e fuzzy nonché nella riflessione filosofica su entrambi i settori a un uditorio potenzialmente interessato a questi argomenti. In breve, l’idea è quella di muoversi da un livello privato di conversazione a un livello pubblico, anche se con un numero di partecipanti limitato per rendere possibile e costruttivo il dialogo stesso.
La prima edizione di questo evento, chiamato “Conversazioni scientifiche del Sabato” si terrà nella città di GIJÓN (Asturie, Nord della Spagna) grazie al sostegno della FOUNDATION FOR THE ADVANCEMENT OF SOFT COMPUTING e della Cassa di risparmio CAJASTUR. L’evento, il cui programma dettagliato si può consultare con un clic, si svolgerà in modo intensivo durante una sola giornata (un sabato, ovviamente) per interferire il meno possibile con gli impegni dei partecipanti. Possiamo dire che l’evento avrà avuto un buon successo se, in seguito, qualcuno dei partecipanti si interesserà a qualcuno degli argomenti discussi tanto da cominciare a farne oggetto della propria attività di ricerca.
Chi è interessato, quindi, faccia richiesta di partecipare seguendo le indicazioni date nel programma.
Una seconda edizione delle conversazioni scientifiche del sabato è prevista nel 2011 in Italia.
Auguriamoci che tutto vada bene!