fbpx Il volo del moscerino | Scienza in rete

Il volo del moscerino

Primary tabs

Read time: 3 mins

La riproduzione del modello di volo del moscerino della frutta apre le porte alla realizzazione di MAVs (Micro-Air Vehicles), piccolissimi robot volanti che si muovono in modo non convenzionale imitando le irregolarità di insetti e piccoli uccelli. Questi micro-robot avranno una capacità di movimento simile a quella degli insetti, le creature volanti più agili sulla terra, e potranno essere usati per studiare ed esplorare  luoghi pericolosi e in genere ostili agli esseri umani.

Micro-Air Vehicles

Questa ricerca è stata effettuata in collaborazione tra dei ricercatori Argentini afferenti al al Consejo Nacional de Investigaciones Cientificas y Tecnologicas (CONICET) e la sezione di Catania dell’INFN. I ricercatori di Catania hanno fornito gli strumenti per l’accesso alla Grid, la rete di calcolo del super-acceleratore di particelle Large Hadron Collider (LHC) del Cern di Ginevra, dando ai ricercatori Argentini la necessaria potenza di calcolo per modellizare il volo del moscerino della frutta. Questo è stato possibile grazie al lavoro dei ricercatori dell’INFN che hanno integrato il middleware gLite, il software utilizzato nella Grid, nel sistema operativo Microsoft Windows per la prima volta al mondo. Ciò consentirà l'uso della Grid ai moltissimi utenti ed applicazioni che necessitano del sistema operativo di Microsoft.

Il concetto base che sta dietro lo studio del volo degli insetti è quello di osservare la natura per progettare velivoli con una complessa manovrabilità e, quindi, creare velivoli super-manovrabili, i MAVs, ispirati a modelli biologici. Comunque, prima di poter costruire i primi MAVs, occorrerà risolvere una serie di problemi ingegneristici ancora aperti quali la creazione di sorgenti di energia miniaturizzate ed affidabili e la completa comprensione dell’aerodinamica degli insetti volanti. In fluido-dinamica, queste aerodinamiche sono espresse come Numeri di Reynolds, numeri adimensionali usati per misurare il rapporto tra le forze inerziali e le forze viscose. Questi sono numeri fissi che descrivono la relazione tra due differenti sistemi. Insetti e uccelli hanno aerodinamiche con Numeri di Reynolds bassi. Valori alti di questi numeri indicano una maggiore resistenza ai movimenti delle ali nell’aria mentre, valori bassi, come quelli di insetti e uccelli, indicano una maggior alzata ad ogni battuta di ali e, quindi, un volo più efficiente.

Sebbene i primi MAVs autonomi difficilmente saranno costruiti prima del 2030, ogni giorno sono registrati nuovi progressi. Il prossimo passo sarà quello di sviluppare un modello elastico delle ali e, quindi, legarlo ai modelli aerodinamici e cinematici per studiare l’aeroelasticità degli insetti e dei piccoli uccelli.

Questo studio, che evidenzia sia l’utilità dei robot volanti super-manovrabili che l’importanza della rete di calcolo Grid e della sua recente apertura al mondo Windows, potrà, potenzialmente, fornire strumenti di sostegno ai servizi di emergenza con pericolose missioni di recupero e consentire agli scienziati di effettuare esplorazioni pericolose sulla terra e, forse su altri pianeti.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Chiudiamo l'anno nel ricordo di Alessandro Liberati

Ritratto fotografico di Alessandro Liberati, epidemiologo

Zadig ha voluto ricordare, nel chiudere questo 2024, l'amico e collega Alessandro Liberati, medico e docente di epidemiologia, che ha impresso un segno importante nella cultura medica del nostro Paese e ha condiviso con Zadig molte iniziative culturali e scientifiche, che hanno profondamente contribuito a improntarne il metodo. Se non ci avesse lasciato troppo presto nel 2012, quest’anno Alessandro avrebbe compiuto 70 anni. Riprendiamo l'editoriale tratto dal sito di Zadig.

Per i collaboratori di Zadig il ricordo di Alessandro è quello di una persona stimolante, attiva, di intelligenza acuta, con un forte senso critico e una carica di energia che lo spingeva a innovare, a lavorare intensamente, ad avere la capacità di prevedere come si sarebbero mosse le cose in futuro e progettare sempre nuove iniziative… da quelle scientifiche fino alla famosa caccia al tesoro annuale, il Liber Trophy, che radunava colleghi e amici sguinzagliati a caccia degli indizi da lui disseminati per le strade di Forte dei Marmi, dove aveva una casa che per il suo compleanno si apriva