Il documento Rio 2012 Isseus Brief n° 13 in discussione a Rio+20 riguarda lo sviluppo dei trasporti nei paesi emergenti. Se si considerano i ritmi di crescita che hanno ormai raggiunto nazioni come l'India, la Cina o il Brasile, l'entità del problema è evidente.
La stessa Cina è diventata di recente il primo mercato automobilistico del mondo, mentre altre stime prevedono un aumento dell'uso dei trasporti dal 500 al 600 percento entro il 2050. Sarà dunque necessario gestire questo cambiamento in modo sostenibile, ricorrendo nella minor misura possibile alle fonti fossili.
Dal trasporto all'accesso
Per raggiungere questo obbiettivo questo il documento suggerisce un approccio noto nome Avoid Shift Improve (ASI), tramite cui spostare l'attenzione dal trasporto all'accesso.
Ciò sarà possibile, per esempio:
- Evitando il ricorso a viaggi non necessari e migliorando l'accesso ai beni e servizi;
- Incoraggiando le forme più efficaci di spostamento (trasporto pubblico per i passeggeri, ferroviario o marittimo per le merci);
- Migliorando le modalità di trasporto già esistenti per renderle meno dipendenti dalle fonti fossili.
Fra i possibili benefici vi è soprattutto la riduzione dell'inquinamento, con un impatto positivo in termini sanitari, ma anche la riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali.
Gli obbiettivi auspicati sono i seguenti:
- Adottare indicatori per misurare il progresso verso un trasporto sostenibile, con particolare riferimento al taglio del 40% dei gas serra previsto per il 2050, alla sicurezza stradale e all'accesso universale ai mezzi pubblici;
- Rafforzare gli accordi internazionali tramite agenzie, società, enti per lo sviluppo e settore privato;
- Incoraggiare azioni volontarie da parte dei Paesi nel campo del trasporto di massa;
- Spostare il paradigma dello sviluppo verso un uso sostenibile della terra e dei mezzi di trasporto.