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Anche a Capodanno ricerca sul tetto

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Dopo quella di Natale, i ricercatori dell’ISPRA, l´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, -- salvo novità dell’ultim’ora -- passeranno sul tetto dell'edificio di via di Casalotti 300, a Roma, anche la notte di San Silvestro. In attesa di ottenere un incontro col ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, sono ormai quasi quaranta giorni che i trenta studiosi portano avanti la loro protesta, sfidando il freddo con due tende, sacchi a pelo e fornelli a gas. Proprio oggi scadono i contratti di circa 200 studiosi: nell’anno che si sta chiudendo ne sono già stati mandati a casa 250 e le prospettive per quello che si apre non sono rosee. Si parla infatti di un altro 50 per cento di tagli. A meno, appunto, di un botto a sorpresa alle soglie di Capodanno.

Intanto domani 1 gennaio, alle ore 16, partirà da piazza Ormea una fiaccolata a sostegno dei ricercatori, che attraverserà via Casalotti e si concluderà davanti ai cancelli dell´ente.

 La Repubblica, Roma

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Gli ippopotami di Escobar: il dilemma tra etica ambientale ed etica animale delle specie invasive

Immagine di un ippopotamo a bocca spalancata in acqua

Pablo Escobar, noto boss del narcotraffico, ha lasciato in eredità non solo un impero criminale, ma anche un grosso problema ambientale. Dopo la sua morte, gli ippopotami che aveva importato per il suo zoo privato sono stati abbandonati e la loro popolazione è cresciuta esponenzialmente, causando gravi danni all'ecosistema colombiano. Nonostante i tentativi di sterilizzazione, la soluzione più praticabile sembra essere l'eutanasia, una misura che solleva significativi dilemmi etici tra il dovere di preservare l'ambiente e quello di proteggere gli animali.

Crediti immagine: modificato da Alvaro Morales Ríos/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0 DEED

La figura di Pablo Escobar è ben nota ed è stata resa ulteriormente celebre da film e serie televisive. Meno nota è una parte dell’eredità che il grande boss del traffico mondiale di cocaina ha lasciato e che, a distanza di quasi vent’anni dalla sua morte, pone un problema etico tra la tutela dell’ambiente e quella degli animali.