Un nuovo studio smentisce lo stereotipo dell’idiosincrasia delle donne per la matematica: in tutto il mondo i risultati raggiunti in questa materia dai due sessi sono sovrapponibili. Quel che cambia è soprattutto la passione per questa materia, la sicurezza di poter riuscire in questo campo e la convinzione che serva per una carriera futura. «E’ probabilmente questa mancanza di fiducia in loro stesse che porta le ragazze a scegliere meno spesso dei loro compagni studi scientifici» commenta Nicole Else-Quest, docente di psicologia alla Villanova University, che insieme ad altre due colleghe ha condotto il lavoro pubblicato sullo Psychological Bulletin dell’American Psychological Association. Le ricercatrici hanno tratto le loro conclusioni dai dati del 2003 del Trends in International Mathematics and Science Study e del Programme for International Student Assessment (PISA), che in totale riguardavano quasi 500.000 studenti tra i 14 e i 16 anni di 69 nazioni. «Ci sono enormi differenze tra un Paese e l’altro» spiega la psicologa. «Dove l’accesso alla scuola è uguale per i due sessi, le donne ricoprono ruoli di prestigio nel campo della ricerca e sono più rappresentate in Parlamento, le ragazze vanno meglio in matematica».
La matematica non è roba da maschi
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Solidarietà e resilienza: l'insegnamento delle pandemie
L'epidemia di mpox in Africa e la pandemia di Covid-19 hanno messo in luce le disuguaglianze nei sistemi sanitari globali e la vulnerabilità delle popolazioni emarginate. Sebbene diverse per natura, entrambe le crisi dimostrano l'importanza di risposte comunitarie, di una distribuzione equa delle risorse e di investimenti a lungo termine nei sistemi sanitari.
Crediti immagine: NIAID/Flickr. Licenza: Attribution 2.0 Generic
La recente crisi del mpox in Africa e la pandemia di Covid-19 rappresentano due momenti critici per la salute globale, che mettono in evidenza la vulnerabilità delle popolazioni emarginate e le profonde disuguaglianze nei sistemi sanitari. Sebbene queste crisi differiscano per natura, entrambe sottolineano la necessità di risposte guidate dalle comunità, di una distribuzione equa delle risorse e di investimenti a lungo termine nei sistemi sanitari per proteggere la salute globale.