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Le diversità di genere tra scienza e società

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Il dibattito sul rapporto tra natura e cultura a proposito delle differenze di genere è antico, ma ancora oggi problematico. Quanto la differenza tra i sessi è biologicamente determinata e quanto invece è socialmente costruita e perpetuata nella pratica quotidiana dagli individui e dalle istituzioni?

La scienza in particolare è chiamata a riflettere su questi temi: non solo perché recentemente discipline quali la genetica e le neuroscienze stanno fortemente influenzando il dibattito, ma anche perché la comunità scientifica è nata storicamente come un mondo senza donne. Dati alla mano, cosa significa concretamente lavorare nel campo scientifico in Italia e quali differenze si riscontrano col resto d’Europa? In quale misura uno sguardo di genere può essere portatore di innovazioni?

Compiti quotidiani, occupazioni lavorative e livelli di responsabilità non sono egualmente distribuiti fra i generi, eppure a volte sembra di assistere a fenomeni di appiattimento delle differenze, esito della (storica) tensione uguaglianza-differenza. Assistiamo a una tendenza verso l’omologazione dei generi o al contrario a una loro proliferazione? Le “pari opportunità” rispondono a una retorica politically correct o aprono concreti spazi di libertà di scelta nei vari ambiti della propria vita?

Questi e altri temi verranno affrontati nel convegno “Trova le differenze”, organizzato dal MaCSIS (Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile), giovedì 23 ottobre 2014, fra esperti di varia provenienza.

Nella prima parte della giornata interverranno il giornalista e scrittore Pietro Greco, la giornalista Cristiana Pulcinelli e la sociologa Sveva Avveduto del Cnr di Roma, che si confronteranno in un dibattito aperto al pubblico alla fine della mattinata.
Seguiranno gli interventi pomeridiani della scienziata ambientale Mariangela Ravaioli del CNR di Bologna; dello studioso di cultura russa Giampiero Piretto dell’Università degli Studi di Milano; dell’antropologo Simone Ghezzi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca; della sociologa dell’Università Roma 3, Sveva Magaraggia, co-presidente della European Association for Gender Research (ATGENDER).

Modererà il convegno la giornalista Paola Emilia Cicerone.

La partecipazione è gratuita e libera.

Su Colpo di Scienza (www.colpodiscienza.it), web magazine del Master MaCSIS, e su Scienza in Rete, web-journal del Gruppo 2003 per la ricerca, saranno pubblicati approfondimenti e contenuti multimediali legati alla giornata.

Sarà possibile seguire il convegno in diretta streaming su Scienza in Rete e sul canale dell’Università di Milano-Bicocca (http://streaming.unimib.it).

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Crediti immagine: Mohammed Ibrahim/Unsplash

I tre autorevoli mittenti della lettera pubblicata sul numero del 5 luglio della rivista Lancet indicano in 186.000 la stima dei decessi attribuibili al conflitto nella Striscia di Gaza. Decessi diretti, quelli contemporanei alle azioni belliche, e decessi indiretti, quelli successivi attribuibili alla distruzione delle infrastrutture sociali e sanitarie, agli esiti invalidanti sulla popolazione, all’aumento delle patologie croniche e alle malattie infettive.