Il premio Nobel per la Chimica 2012 è stato assegnato a Robert Lefkowitz, della Duke University Medical Center di Durham e a Brian Kobilka, della Stanford University School of Medicine, per le loro ricerche sulla segnalazione cellulare e, in particolare, "per gli studi sui recettori accoppiati alle proteine G".
Il nostro corpo è costituito da miliardi di cellule. Per stare insieme, le cellule devono essere in grado di poter comunicare con l’ambiente esterno e tra loro in modo efficace, utilizzando messaggi e sistemi di segnalazione complessi e altamente regolati. Alcuni importanti messaggeri dell’organismo sono gli ormoni che stimolano la risposta cellulare attraverso recettori specifici presenti sulla membrana delle cellule. I recettori accoppiati a proteine G sono stati per la prima volta identificati studiando la segnalazione cellulare promossa dall’ormone adrenalina, che permette all’organismo di rispondere a situazioni di stress modificando il comportamento cellulare. Le prime ricerche in questo senso risalgono alla fine degli anni ’60 quando Lefkowitz riuscì ad isolare il recettore beta adrenergico per l’adrenalina a partire da estratti cellulari. Successivamente negli anni ’80 Kobilka definì la sequenza genica del recettore e dedusse la struttura caratteristica e i domini funzionali. Il recettore beta adrenergico rappresenta da allora il modello di una classe di recettori impegnato in molteplici vie di attivazione cellulare, tra cui i meccanismi della visione e degli organi di senso, e che utilizza una via comune di segnalazione finemente regolata attraverso il coinvolgimento di proteine intracellulari note come proteine G.
Recentemente, nel 2011, il gruppo di Kobilka è anche riuscito ad ottenere un’immagine del recettore beta adrenergico legato all’adrenalina e a visualizzare l’innesco della segnalazione intracellulare.