fbpx MaCSIS: conflitti e convergenze tra economia ed ecologia | Page 2 | Scienza in rete

MaCSIS: conflitti e convergenze tra economia ed ecologia

Primary tabs

Read time: 3 mins

Sviluppo economico e sostenibilità ambientale, un binomio che continuerà a essere conflittuale? In tempi di crisi, sarà la green economy a farci uscire dallo stallo economico? E la green economy dei Paesi più ricchi è la stessa dei Paesi del Sud del mondo? Viene prima il diritto alla salute o il diritto al lavoro? Condividere e riutilizzare: per risparmiare o per rilanciare nuove forme di consumo? Per un pianeta sostenibile, siamo davvero pronti a cambiare le nostre abitudini, il nostro modo di vivere, i nostri valori?

Giovedì 26 maggio, presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, si terrà il convegno “Siamo al verde? Conflitti e convergenze tra economia ed ecologia” che tenterà di rispondere a queste domande facendo dialogare rappresentanti di istituzioni, esperti e operatori.

L’evento è organizzato dal MaCSIS - Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile dell’Università Milano-Bicocca (www.macsis.unimib.it), in collaborazione con ScienzaInRete - web journal del Gruppo2003 per la ricerca (www.scienzainrete.it) e FIMA - Federazione Italiana Media Ambientali (www.fimaonline.it), con il patrocinio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale.

I lavori saranno aperti da un intervento di Mario Salomone, Presidente di FIMA e docente di Turismo e sviluppo locale all’Università degli Studi di Bergamo, che fornirà un quadro sulla green economy.

Seguirà Fabio Terragni, Presidente di Alchema/Co+Fabb che affronterà il tema dei nuovi modelli di sviluppo nell’era del digitale.

In una videointervista Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati argomenterà le scelte italiane, le politiche per la sostenibilità e le contraddizioni tra l’azione di governance e la necessità di una strategia ambientale.

Luca Carra, Direttore Responsabile di ScienzaInRete, farà il punto sui combustibili fossili nel mondo e il loro effetto sulle nostre economie.

Concluderà i lavori della mattinata Pietro Greco, scrittore e giornalista scientifico, Centro Studi Città della Scienza di Napoli. A lui il compito di portare alla luce la condizione dei migranti ambientali.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio con l’intervento di Aldo Calcante, ricercatore in Meccanica agraria dell'Università degli Studi di Milano, che illustrerà il rapporto tra l’ambiente e le nuove tecnologie per l’agrifood.

Seguirà Nicola Morganti, Presidente della Fondazione ACRA, che esporrà i progetti internazionali volti a sostenere le comunità locali di alcuni paesi dell’Africa a partire da un rapporto più sostenibile col territorio.

Infine, chiuderà la giornata Addo Buriani, sindacalista presso la Camera del lavoro di Milano, da sempre impegnato sulle questioni della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

La giornata sarà coordinata da Federico Pedrocchi, giornalista scientifico e conduttore della trasmissione di scienza Moebius a Radio24, Gruppo Sole 24 ore.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Per informazioni: [email protected]

Su Colpodiscienza (www.colpodiscienza.it), web-magazine del Master MaCSIS, e su ScienzaInRete (www.scienzainrete.it), web-journal del Gruppo 2003 per la ricerca, saranno pubblicati approfondimenti e contenuti multimediali legati alla giornata elaborati dagli studenti del Master MaCSIS. 

Vai al programma>>

Autori: 

prossimo articolo

Lo stress psicologico nella gig economy: un nuovo agente patogeno, invisibile e strutturalmente trasmissibile

Una persona in moto con in spalla un contenitore per la consegna di cibo a domicilio

Dalla savana alla metropoli, come Homo sapiens è riuscito a trasformare lo stress da risposta adattativa ad arma di autodistruzione di massa. Le modalità lavorative legate alla gig economy, attivando sistematicamente la risposta allo stress, hanno un alto rischio di portare a un deterioramento delle condizioni di salute del singolo lavoratore, compromettendone l’efficienza e producendo come esternalità centinaia di migliaia di persone affette da patologie croniche e debilitanti. Crediti immagine: Grab su Unsplash

Gli avanzamenti scientifici dell’ultimo secolo hanno permesso di rivoluzionare il modo di vivere e di morire di Homo sapiens, secondo un’asimmetria globale tra i paesi cosiddetti “sviluppati” e il resto del mondo.