Martedì 12 novembre parte da Piazza Unità a Trieste Il viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati, iniziativa promossa a livello nazionale dal cartello di istituzioni e associazioni riunite sotto il nome StopOPG, portavoce Stefano Cecconi, e da Collana 180 – Archivio Critico della Salute Mentale per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul dramma degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Il rapporto della Commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Ignazio Marino e i documentari di denuncia OPG Dove vive l’uomo (trailer) e Lo Stato della follia (trailer) di Francesco Cordio hanno messo di recente sotto gli occhi di tutti l’inferno di questi ‘non luoghi’ dove sono oggi internate più di mille ‘non persone’. Lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano li ha definiti “indegni per un Paese appena civile”, ma il suo accorato appello attende ancora una risposta: la mancata chiusura, prevista per lo scorso 31 marzo 2013 e rinviata poi di un anno, sembra avviarsi a un’ulteriore proroga.
Il comitato StopOPG ha deciso allora di mobilitarsi per ribadire la necessità di chiudere gli OPG, per dire un no chiaro e forte ai mini OPG regionali, figli ‘ripuliti’ della stessa vecchia logica manicomiale, e per aprire i Centri di Salute Mentale h24, puntando a sostenere i servizi nella presa in carico degli internati, con una buona assistenza sul territorio che garantisca processi riabilitativi e di inclusione sociale laddove possibile.
Dal 12 al 25 novembre, 13 giorni in giro per l’Italia per un totale di 3500 km attraverso 10 regioni e 16 città, il viaggio punta a smuovere le coscienze e stimolare una riflessione collettiva, facendo tappa nelle sedi dei sei OPG esistenti (Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli Secondigliano, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere) e in alcuni dei luoghi previsti come future sedi di mini OPG.
Al fianco di StopOPG ne sarà protagonista Marco Cavallo, che nel 1973 a Trieste ruppe con Franco Basaglia, Peppe Dell’Acqua e molti altri i muri del manicomio di San Giovanni (video) e ‘liberò i matti’ dando il via al processo di cambiamento sancito poi dalla Legge 180 nel 1978. Il grande cavallo azzurro di cartapesta, alto quasi 4 metri, realizzato 40 anni fa dal gruppo di ‘artisti’ guidati da Vittorio Basaglia e Giuliano Scabia, torna oggi a essere simbolo di libertà, di diritti, di dignità umana. “Non basterà chiudere gli OPG per abolirli”, sostiene Peppe Dell’Acqua, portavoce del Forum Salute Mentale, “l’effettivo superamento delle logiche perverse che li hanno ispirati richiederà un significativo impegno teorico e pratico su piani differenti, non solo politico e giuridico, ma anche scientifico, etico e culturale.”