fbpx Roth e Gale per l'economia | Page 19 | Scienza in rete

Roth e Gale per l'economia

Primary tabs

Read time: 2 mins

I vincitori del premio Nobel per l’Economia 2012 sono Alvin E. Roth (classe 1951) e a Lloyd S. Shapley (1923). L'accademia di Stoccolma ha assegnato il riconoscimento per gli studi riguardanti “la teoria delle allocazioni stabili e la pratica del design dei mercati”. Il contributo di queste teorie matematiche copre dinamiche di carattere sociale, come ad esempio la stabilità dei matrimoni, l'organizzazione del mercato del lavoro in ambito ospedaliero o i problemi associati al trapianto degli organi.

La scelta è stata fatta riferendosi a uno specifico procedimento di calcolo sviluppato dai due, noto come “Gale-Shapley algorithm”, che Shapley ha proposto insieme con l’economista D. Gale. Si tratta di un algoritmo che consente di pervenire ad allocazioni stabili, sviluppato inizialmente con lo ‘Stable marriage problem’ (1962), il quale definisce i matrimoni come stabili per un certo gruppo di persone, a condizione che nessun uomo o donna preferisca rompere il loro matrimonio per mettersi insieme. 

Aldo Montesano, economista e Accademico dei Lincei, ha così commentato la notizia dell'assegnazione del Nobel: “Shapley è un noto studioso della teoria dei giochi cooperativi, ossia delle situazioni in cui gli agenti si coalizzano per ottenere il miglior risultato. A questo riguardo il ‘valore di Shapley’ indica quanto deve essere assegnato ad ogni partecipante alla coalizione in base al suo contributo al guadagno ottenuto dalla coalizione". Gli studi finalizzati alla descrizione di questo tipo di problemi hanno, inoltre, un taglio particolarmente applicativo e sperimentale: "Roth ha esaminato, in particolare, l’organizzazione del mercato del lavoro dei medici ospedalieri, quella dell’allocazione degli studenti nelle scuole e il problema dei trapianti di reni”.


Autori: 
Sezioni: 
Nobel

prossimo articolo

Ostacolare la scienza senza giovare agli animali: i divieti italiani alla sperimentazione

sagoma di macaco e cane

Divieto di usare gli animali per studi su xenotrapianti e sostanze d’abuso, divieto di allevare cani e primati per la sperimentazione. Sono norme aggiuntive rispetto a quanto previsto dalla Direttiva UE per la protezione degli animali usati a fini scientifici, inserite nella legge italiana ormai dieci anni fa. La recente proposta di abolizione di questi divieti, penalizzanti per la ricerca italiana, è stata ritirata dopo le proteste degli attivisti per i diritti degli animali, lasciando in sospeso un dibattito che tocca tanto l'avanzamento scientifico quanto i principi etici e che poco sembra avere a che fare con il benessere animale.

Da dieci anni, ormai, tre divieti pesano sul mondo della ricerca scientifica italiana. Divieti che non sembrano avere ragioni scientifiche, né etiche, e che la scorsa settimana avrebbero potuto essere definitivamente eliminati. Ma così non è stato: alla vigilia della votazione dell’emendamento, inserito del decreto Salva infrazioni, che ne avrebbe determinato l’abolizione, l’emendamento stesso è stato ritirato. La ragione?