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Senza paura. Vincere il tumore con la medicina della persona

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Ammalarsi di cancro è un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona (la sfera psicologica, i valori individuali e spirituali, i rapporti interpersonali e sociali), e non solo quella fisica.

E' questa la consapevolezza su cui si fonda la riflessione degli autori di Senza paura. Vincere il tumore con la medicina della persona (Mondadori): Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale, e Gabriella Pravettoni, professore di Psicologia all'Università degli Studi di Milano e direttore del dipartimento di Psiconcologia dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO).

Non si può pensare di guarire eliminando il tumore solo dal corpo è necessario rimuoverlo dalla mente, poiché la malattia viene percepita e elaborata nel cervello,  nel pensiero e lì riamane a lungo. Bisogna curare l’anima per curare il corpo.

 Il volume verrà presentato domenica 25 ottobre alle 17 nell'ambito della manifestazione BookCity, nell'Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci, via San Vittore 21, Milano.
Saranno presenti, oltre agli autori, la giornalista e scrittrice Cinzia Sasso e il professor Bruno Bara, ordinario di Psicologia al'Università degli Studi di Torino.

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Cancro

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La produzione di formaggio è tradizionalmente legata all’allevamento bovino, ma l’uso di batteri geneticamente modificati per produrre caglio ha ridotto in modo significativo la necessità di sacrificare vitelli. Le mucche, però, devono comunque essere ingravidate per la produzione di latte, con conseguente nascita dei vitelli: come si può ovviare? Una risposta è il latte "sintetico" (non propriamente coltivato), che, al di là dei vantaggi etici, ha anche un minor costo ambientale.

Per fare il formaggio ci vuole il latte (e il caglio). Per fare sia il latte che il caglio servono le vacche (e i vitelli). Cioè ci vuole una vitella di razza lattifera, allevata fino a raggiungere l’età riproduttiva, inseminata artificialmente appena possibile con il seme di un toro selezionato e successivamente “forzata”, cioè con periodi brevissimi tra una gravidanza e la successiva e tra una lattazione e l’altra, in modo da produrre più latte possibile per il maggior tempo possibile nell’arco dell’anno.