fbpx Una faglia più attiva del previsto | Scienza in rete

Una faglia più attiva del previsto

Primary tabs

Read time: 1 min

Una ricerca sugli eventi sismici che negli ultimi 700 anni hanno interessato la faglia di Sant'Andrea costringe a rivedere drasticamente le valutazioni della loro frequenza.

Una stima generalmente accettata prevede che gli eventi sismici di maggiore intensità nei territori Californiani interessati dalla faglia di Sant'Andrea si ripetano con una frequenza compresa tra i 250 e i 400 anni. Visto che l'ultimo evento risale al 1857, la stima lascia dunque un certo margine di respiro. Purtroppo, però, non è così. Nuove indagini compiute dal team di Sinan Akciz (University of California – Irvine) e pubblicate su Geology costringono a rivedere in modo drastico quella stima.

Il team di Akciz ha infatti compiuto un'accurata datazione dei sei più recenti terremoti che hanno interessato Carrizo Plain, località della California attraversata dalla porzione centro-meridionale della faglia di Sant'Andrea. I dati raccolti hanno indicato che gli intervalli tra due eventi successivi variano tra 45 e 144 anni, con un intervallo medio valutabile in una novantina d'anni, dunque significativamente più breve di quello normalmente impiegato nelle valutazioni del rischio sismico per quella zona. Il fatto che l'ultimo terremoto risalga a 153 anni fa non lascia allora proprio così tranquilli.

UC Irvine

Autori: 
Sezioni: 
Sismologia

prossimo articolo

Coscienti, senzienti, emotivi: la dichiarazione di Cambridge (e qualche crepa nel nostro ego)

Quest’anno è stata proposta la New York Declaration on Animal Consciousness, che fa seguito alla Dichiarazione di Cambridge del 2012, secondo la quale molti animali non umani, dai mammiferi ai cefalopodi, possiedono i substrati neurologici per la senzienza e le emozioni. Una presa di posizione su basi scientifiche che sfida la visione cartesiana degli animali come macchine prive di emozioni. Ma l'idea fatica a radicarsi nel pubblico generale, che spesso rifiuta il concetto di senzienza negli animali.

«Si dichiara quanto segue: L’assenza di una neocorteccia non sembra precludere ad un organismo l’esperienza di stati affettivi. Prove convergenti indicano che animali non-umani possiedono i substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati consci assieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali. Conseguentemente, il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza.