fbpx USA: pubblicazioni libere e gratuite dopo 12 mesi | Page 24 | Scienza in rete

USA: pubblicazioni libere e gratuite dopo 12 mesi

Primary tabs

Read time: 2 mins

I paper di studi scientifici saranno disponibili gratis, online, dopo 12 mesi dalla data di pubblicazione su una rivista. E’ questa la decisione presa dalla Casa Bianca in seguito alla richiesta avanzata dall’OSTP (Office of Science and Technology Policy) e a un dibattito andato avanti per tre anni per riformare il sistema di consultazione delle pubblicazioni negli Stati Uniti, basato sulla sottoscrizione di un abbonamento alle riviste di riferimento.

La decisione presa è il risultato di un percorso lungo che ha visto una preparazione di più di tre anni. L’OSTP aveva proposto già due volte di adottare l’accesso pubblico ai paper, nel 2009 e nel 2011, mentre nel frattempo è stata lanciata una petizione online da John Holdren, il direttore dell’Ufficio per le politiche su Scienza e Tecnologia (maggio 2012). L’annuncio della Casa Bianca è arrivato una settimana dopo il FASTR (Fair access to science and technology research), un disegno di legge presentato al Congresso che prevede il pubblico accesso ai paper solo 6 mesi dopo la loro pubblicazione, un segnale positivo premonitore per i sostenitori dell’open access.

In questo modo, il governo statunitense estende le agevolazioni di open access  previste finora solo al settore biomedico. La previsione è di un raddoppio del numero di pubblicazioni con libera consultazione – le nuove norme si applicheranno a tutte le agenzie federali che spendono più di 100 milioni di dollari ogni anno in ricerca e sviluppo.

“L’amministrazione Obama è impegnata per far sì che tutti i cittadini possano accedere liberamente ai risultati delle ricerche scientifiche che pagano di tasca propria con le tasse”, si legge nella nota diffusa dall’OSTP.

Oltreoceano, le politiche di open access vertono su proposte attualmente ancora molto discusse: la Gran Bretagna intende evitare qualsiasi ritardo nell’apertura alla consultazione, rendendo fin da subito disponibile l’accesso gratuito. Per farequesto tuttavia, si dovrà prevedere una tassazione degli stessi ricercatori autori del lavoro, gravando, di conseguenza, sulla richiesta di fondi per la ricerca.

Autori: 
Sezioni: 
Dossier: 
Open Access

prossimo articolo

Il taglio alle università, una doccia fredda sul Piano del rilancio della nostra ricerca pubblica

taglio fondi universita

Il Fondo di finanziamento ordinario delle università italiane per il 2024 subirà un taglio di circa mezzo miliardo di euro: il provvedimento potrebbe mettere a rischio la crescita e la sopravvivenza delle università statali italiane, nonostante il progresso registrato tra il 2019 e il 2023. Il Piano Amaldi-Maiani propone di integrare i fondi del PNRR con 6,4 miliardi di euro aggiuntivi dal 2024 al 2027 per mantenere gli investimenti nella ricerca pubblica al livello attuale, pari a circa lo 0,7% del PIL. Senza queste risorse aggiuntive, terminato il PNRR, molti ricercatori si troverebbero senza lavoro e costretti come molti loro colleghi a prendere la via dell’emigrazione.

Immagine di copertina creata con DALL-E

Brutte notizie per le università italiane, che si vedono tagliare per decreto il Fondo di finanziamento ordinario 2024 (FFO), un taglio che secondo la Conferenza dei rettori ammonta a circa mezzo miliardo di euro. «Il provvedimento – spiega il documento dei rettori – presenta notevoli elementi di criticità che, se confermati, rischiano non solo di arrestare l'evoluzione virtuosa del sistema universitario nazionale ma anche di mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell'università statale italiana».