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Virus mansueto ma non troppo

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Da oggi si sa qualcosa di più del virus H1N1 responsabile della pandemia di influenza in corso. Yoshihiro Kawaoka, giapponese distaccato presso la University of Wisconsin a Madison, ha collaborato con una serie di laboratori del Sol levante per esaminare in vitro e in vivo alcuni ceppi virali responsabili dell’infezione, tra cui A/California/04/09, proveniente da uno dei primi casi individuati in California. La sua somiglianza con il ceppo responsabile della pandemia del 1918 è stata confermata dal fatto che viene neutralizzato dal siero di soggetti nati prima del 1920. Inoltre i risultati di laboratorio confermano che il virus è meno innocuo di quanto sembra: si diffonde in maniera asintomatica tra i maiali, il che spiega perché ha potuto agire indisturbato, ma nei topi e nei macachi provoca danni polmonari maggiori degli analoghi virus responsabili della forma stagionale: ciò spiega forse perché, se è vero che la maggior parte dei casi finora descritti si sono risolti senza gravi conseguenze, molti dei malati ricoverati in ospedale non avevano patologie debilitanti predisponenti.

Nature advance online publication 13 July 2009 doi:10.1038/nature08260

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Influenza

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Ci stiamo finalmente avvicinando a un vaccino contro HIV?

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Dalla metà degli anni '80, quando fu scoperto l'HIV e si dimostrò il nesso causale con l'AIDS, la ricerca per sviluppare un vaccino non si è mai arrestata. Ma nonostante l’impegno della comunità scientifica e una quantità ingente di ininterrotti finanziamenti, vi sono stati solo fallimenti (con un’unica, parziale eccezione): ora, però, la scoperta che una frazione di individui infettati produce anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro ha portato allo sviluppo di nuovi vaccini sperimentali, attualmente in fase di sperimentazione clinica, con strategie innovative come il Germline Targeting.

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Nel suo libro autobiografico appena uscito, On call. A doctor’s journey in public health, Anthony S. Fauci, per 38 anni a capo del National Institute for Allergy and Infectious Diseases di Bethesda, USA, si dichiara scettico sulla possibilità di scoprire un vaccino per prevenire l’infezione dell'HIV, causa della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), letale al 95% in assenza di terapia. Tuttavia, la necessità di un vaccino anti-HIV, soprattutto nei paesi più poveri con scarso accesso alla terapia antiretrovirale di combinazione (cART), rimane intatta.