GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE 2015
QUALE FUTURO PER GLI OCEANI
Aldo Fasolo lecture
ROBERTO DANOVARO - Presidente Stazione ZoologicaAnton Dohrn di Napoli, Università Politecnica delle Marche
L’azione dell’Uomo nell’epoca storica de nita “Antropocene” sta determinando uno stravolgimento degli equilibri naturali del Pianeta. Pesca eccessiva, distruzione degli habitat, contaminazioni, discariche a mare, plastica, unitamente a nuove tipologie di sfruttamento di idrocarburi e materie prime mettono a dura prova la sopravvivenza di molte specie marine. Gli oceani sono una componente chiave per contrastare l’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ma a costo di una riduzione sensibile del pH e dell’ossigeno e di un aumento della temperatura media. Ciò ha pesanti conseguenze sulla biodiversità, sul funzionamento degli ecosistemi marini e sulla fornitura di beni e servizi per l’uomo. Questi cambiamenti favoriscono l’espansione di specie aliene, alterando alcune catene alimentari marine. Cambiamenti globali e inquinamento sembrano avere effetti moltiplicativi. Analizzeremo insieme la situazione attuale per formulare alcune ipotesi sulla biodiversità del futuro.
Roberto Danovaro è professore ordinario di Biologia marina ed Ecologia all’Università Politecnica delle Marche. Laureato a Genova, consegue il dottorato a Pisa. Studia presso diversi laboratori europei, poi diventa ricercatore ad Ancona e ricopre incarichi da associato, ordinario, direttore di dipartimento e pro-Rettore alla ricerca presso l’Università di Bari. Ha presieduto molte società scienti che e ha partecipato a oltre 20 progetti europei, e a più di 40 spedizioni di ricerca. Si occupa di studi sulla biodiversità e sul funzionamento degli ecosistemi marini. Autore di molti articoli scienti ci e di 3 libri, nel 2010 è stato insignito dalla Società Oceanogra ca Francese del premio Alberto II al miglior ricercatore. Ha anche ricevuto il Biology Prize BioMedCentral nel 2011 e l’ENI Award Protection of the Environment nel 2013. Attualmente è Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.
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