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Giuseppe Moruzzi

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Giuseppe Moruzzi (Campagnola Emilia, 1910 – Pisa, 1986) è stato uno dei più grandi neurofisiologi italiani del XX secolo. La sua attività di ricerca ha riguardato le funzioni del cervelletto, le proprietà dei neuroni corticocerebrali e piramidali, il meccanismo sonno/veglia.

Nato in provincia di Reggio Emilia, si è laureato in Medicina all’università di Parma nel 1933. Gli interessi per le neuroscienze nascono anche in seguito all’incontro con Mario Camis e con un allievo di Camillo Golgi, Antonio Pensa. Ottenuti una serie di incarichi presso le università di Siena, Parma e Ferrara, nel 1948 si stabilisce definitivamente a Pisa. Con lui l’Istituto di Fisiologia pisano diventa un centro di ricerca di valore internazionale.

Nel 1958 Moruzzi è nominato direttore del centro di studio per la Neurofisiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, creato presso l’istituto di fisiologia dell’Università di Pisa. L’istituto e il centro diventano una grande scuola, dove passano grandi neuroscienziati stranieri (come Michael Gazzaniga) e si formano alcuni tra i più brillanti neuroscienziati italiani (come Giacomo Rizzolatti). Ma Giuseppe Moruzzi svolge anche in prima persona un’importante attività scientifica. Con l’inglese Edgar Douglas Adrian, riesce a registrare, nel 1939, l’attività dei singoli neuroni della corteccia motoria che formano il fascio piramidale. Studio che ancora oggi costituisce uno strumento indispensabile per comprendere il funzionamento del sistema nervoso.

Dieci anni dopo, nel 1949, Moruzzi scopre insieme a Horace Magoun di Chicago che la stimolazione elettrica ripetitiva della formazione bulbo-ponto-mesencefalica produce una reazione chiamata di arresto di Berger e l’attivazione dell’elettroencefalogramma. La scoperta, come ricorda Giovanni Berlucchi, è determinante per affermare il concetto che esiste un sistema reticolare – il sistema reticolare ascendente (RAS) – deputato all’attivazione della corteccia cerebrale nel risveglio e nel mantenimento dello stato vigile.

A Pisa, infine, dimostra che non solo la veglia, ma anche il sonno è generato dal tronco dell’encefalo. Ciò gli consente di proporre una spiegazione completa, nel 1963, dei meccanismi che regolano il rapporto veglia/sonno.

Penso sia molto importante che figure di straordinario valore come questa siano note ai giovani, come esempio di cosa si può fare là dove la creatività è unita a enorme valore etico e onestà. Solo così la vita ha valore, sennò non vale niente (Rita Levi Montalcini)