Oreste Piccioni (Siena, 1915 - Rancho Santa Fe, 2002) è uno dei tre italiani che hanno dato origine a metà degli anni Quaranta del XX secolo a quel filone di ricerche chiamato “fisica delle particelle” che da allora domina la scienza della ricerca fisica mondiale.
Nato a Siena e formatosi alla scuola di Bruno Rossi a Firenze, negli anni della Seconda guerra mondiale Piccioni si trasferisce a Roma, realizzando con Marcello Conversi un importante dispositivo elettronico per la rilevazione dei raggi cosmici. Con questo strumento, nel 1946, Piccioni e Conversi, insieme a Ettore Pancini, effettuano un esperimento che porta sia all’identificazione del muone, una particella analoga all’elettrone ma molto più pesante, sia alla elaborazione della teoria dei mesoni. L’esperimento è considerato l’atto di nascita della fisica delle particelle elementari. Tanto più straordinario perché effettuato in un paese, l’Italia, dove la fisica dopo il varo delle leggi razziali del fascismo e la guerra è, a detta di Edoardo Amaldi, al collasso.
L’esperimento è considerato uno dei due Nobel (ingiustamente) mancati da Oreste Piccioni. L’altro riguarda la scoperta dell’antiprotone, effettuata in America da Emilio Segré e Owen Chamberlain. Piccioni, infatti, dopo la scoperta del muone si è trasferito negli Stati Uniti, in California per la precisione. Qui, al Lawrence Berkeley National Laboratory, partecipa alla scoperta nel 1955 dell’antineutrone. Successivamente partecipa a esperimenti che si concludono con il rilevamento dell’antiprotone. Scoperta che viene rivendicata da Segré e Chamberlain (e premiata con il Nobel).
Piccioni rivendica con decisione e per lungo tempo la priorità di quella scoperta. Ma senza successo. Intanto si sposta alla University of California di san Diego, dove nel 1986 diventa professore emerito, pur continuando la sua attività scientifica. In questi anni ottiene notevoli risultati sia in campo teorico che sperimentale.
Questo è dunque il merito maggiore di Piccioni, con Conversi e con Pancini. Il muone, entrato nella fisica con la loro famosa esperienza come un ospite inatteso, apre una nuova famiglia delle particelle elementari, come presto si vide. Esso sta insieme ai neutrini già noti, agli elettroni, a nuove particelle che si scoprirono negli anni settanta. È la famiglia dei Leptoni, che ha nell’Universo un ruolo fondamentale, accanto alla famiglia degli adroni, delle particelle nucleari. È un ruolo fondamentale per dare un senso coerente alla struttura del nostro mondo. Infatti debbo qui ricordare, in questa breve commemorazione, che la famiglia dei Leptoni, che si apre con la esperienza di Conversi Pancini Piccioni, è essenziale per capire la struttura del nostro Universo (Giorgio Salvini)