fbpx Un incontro sul (difficile) rapporto fra scienza e industria | Page 2 | Scienza in rete

Un incontro sul (difficile) rapporto fra scienza e industria

Read time: 2 mins

Scienza e industria. Ricerca e innovazione in biomedicina”. Con questo titolo il Gruppo 2003 ha organizzato un incontro il 27 novembre presso l'Università Bocconi mettendo il tema del nodo del trasferimento in clinica e in prodotti industriali della ricerca medica di base. Un passaggio, com'è noto, complesso e irto di difficoltà e inerzie che di fatto impediscono in Italia di dare pieno seguito industriale alleimpotanti ricerche pure nel nostro paese continuano a svolgersi.

In tutto il mondo vengono sviluppate strategie ad hoc allo scopo di accompagnare e favorire il trasferimento della ricerca biomedica nell’attraversamento di questa “Death Valley”. Nel nostro Paese il collo di bottiglia è patologicamente ristretto. Ad esempio, fatta 100% la Germania, l’Italia è al 75% per la voce ricerca fondamentale (quali le citazioni scientifiche), mentre è solo al 19% per la voce trasferimento (quello costituito dai brevetti).

Alla radice di questo grande limite del sistema Paese vi sono fattori diversi, di tipo culturale e strutturale, che hanno a che fare con i meccanismi di valorizzazione della ricerca accademica, la struttura industriale del paese e i meccanismi fuorvianti di promozione dell’interazione accademia-industria da parte di strutture pubbliche.

L’incontro del 24 novembre – che vedrà fra i relatori Tito Boeri, Giovanni Dosi, Alberto Mantovani, Luigi Nicolais, Riccardo Patacchini, Rino Rappuoli e Alessandro Sidoli - si propone di approfondire i motivi della difficoltà di dialogo fra ricerca di base e trasferimento clinico e industriale nel settore biomedico, proponendo soluzioni, ove possibile, concrete.

Autori: 
Canali: 
AllegatoDimensione
PDF icon scienza_e_industria.pdf1.1 MB
Convegni

prossimo articolo

Il soffocamento delle università e l’impoverimento del Paese continuano

laboratorio tagliato in due

Le riduzioni nel Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) limitano gli investimenti essenziali per università e ricerca di base: è una situazione che rischia di spingere i giovani ricercatori a cercare opportunità all'estero, penalizzando ulteriormente il sistema accademico e la competitività scientifica del paese.

In queste settimane, sul tema del finanziamento delle università e della ricerca, assistiamo a un rimpallo di numeri nei comunicati della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e del MUR (Ministero della Università e della Ricerca). Vorremmo provare a fare chiarezza sui numeri e aggiungere alcune considerazioni sugli effetti che la riduzione potrà avere sui nostri atenei ma anche sul paese in generale.