Giacomo
Rizzolatti, insieme agli scienziati Stanislas Dehaene e Trevor
Robbins, ha vinto, per le pioneristiche
ricerche sulle funzioni superiori del cervello, la quarta edizione di
The Brain Prize, il premio danese di un milione di euro
dedicato alla ricerca sul cervello.
Il Brain Prize è stato assegnato quest’anno dalla Fondazione Grete Lundbeck European Brain Research
Prize Foundation per ricerche sui meccanismi del cervello alla base di
funzioni umane complesse come la lettura, l’abilità di calcolo, la motivazione e la cognizione sociale, e per gli sforzi di
comprensione dei disordini cognitivi e comportamentali. Il premio sarà
consegnato ai tre vincitori durante la cerimonia che si svolgerà il 1 maggio a
Copenhagen.
Colin Blakemore, presidente della Commissione di selezione della
Fondazione, ha dichiarato: "Questi tre
scienziati sono conosciuti a livello internazionale per la portata e l’eccezionale
qualità del loro lavoro nel difficile campo della cognizione e del comportamento.
Ognuno di loro ha contribuito in modo unico, motivando gli interessi e gli
sforzi di molti altri ricercatori in tutto il mondo. Tutti e tre si sono
sforzati in modo particolare di spostarsi dalla ricerca di base
all'applicazione clinica nello sviluppo cognitivo, nella salute mentale, nelle dipendenze,
nei danni cerebrali e nei ritardi dell'apprendimento".
Stanislas Dehaene, dai numeri alla consapevolezza
Professore al Collège de France
di Parigi e direttore di Inserm-CEA Cognitive Neuroimaging Unit at
Gif-sur-Yvette. Ha studiato matematica e informatica ma i suoi interessi si
sono da allora focalizzati sulla neuroscienza cognitiva.
Per mezzo di importanti ricerche su pazienti con
danno cerebrale e per mezzo dell'osservazione e imaging del cervello umano, ha scoperto che le abilità di
sottrazione e moltiplicazione coinvolgono reti separate del cervello. Ha
scoperto i meccanismi neutrali di percezione delle lettere e delle parole,
oltre alle origini dei disturbi di lettura prodotti da danni cerebrali. Ha
anche sviluppato degli ingegnosi metodi per mostrare che la consapevolezza
cosciente di un evento sensoriale è collegata all'attività in una specifica
rete delle regioni della corteccia frontale e parietale. Dehaene ha inventato un software per
il trattamento di bambini con difficoltà di apprendimento in matematica e un
test di consapevolezza rimanente in pazienti in diversi stadi del coma.
Giacomo Rizzolatti, neuroni specchio e cognizione sociale
Professore emerito di Fisiologia dell’università di Parma e Direttore
del centro “Social and Motor Cognition” dell’Istituto Italiano di Tecnologia
(IIT) Laureato in medicina
all'Università di Padova. ha trascorso tre anni all'Istituto di Fisiologia di
Pisa e due anni in università americane. Il resto della sua carriera si è
svolto all'Università di Parma. Giacomo Rizzolatti e i suoi colleghi sono gli scopritori dei 'neuroni specchio'.
Questi neuroni, scoperti originariamente nella scimmia sono attivi sia quando
l'animale esegue un determinato movimento sia quando vede o ascolta un altro individuo
fare lo stesso movimento. I neuroni specchio sono considerati fondamentali per
la comprensione delle azioni e delle intenzioni degli altri. Successivamente Rizzolatti
e i suoi collaboratori, hanno dimostrato usando, tecniche elettrofisiologiche e
di “brain imaging” , che i neuroni specchio esistono anche nel cervello umano.
La scoperta dei neuroni specchio ha dato vita a un nuovo campo di ricerca nelle
neuroscienze sociali ed elevato i livelli di comprensione di disordini come
l'autismo.
Trevor Robbins, le basi della dipendenza, ADHD e OCD
Trevor
Robbins è ill Direttore del Dipartimento di Psicologia sperimentale della Università
di Cambridge, dove ha completato i suoi studi e il suo dottorato. Ha lavorato
per un breve periodo alla Harvard Medical School e al Salk Institute, ma ha
svolto il resto della sua carriera a Cambridge.
Nel suo lavoro sui disordini cognitivi, Trevor
Robbins ha usato metodi farmacologici,
anatomici e comportamentali per creare il modello delle regole del
comportamento negli animali. Ha dimostrato che l'abuso di farmaci dipende dalla
formazione dell'abitudine, non solo dall'interruzione dei meccanismi di piacere
e ricompensa del cervello. Ha dimostrato l'esistenza di specifici circuiti del
prosencefalo che regolano la formazione di abitudini e dipendenze da farmaci, e
ha anche dimostrato come i disturbi di questi circuiti possano portare alla
Sindrome di deficit di attenzione e iperattività o Disturbo ossessivo
compulsivo. Robbins è molto impegnato nella ricerca traslazionale e ha giocato
un ruolo chiave nell'invenzione del gruppo computerizzato CANTAB dei test
psicologici, di cui si fa largo uso nella valutazione clinica dei disordini
cognitivi.
Il presidente della Fondazione, Povl Krogsgaard-Larsen, ha dichiarato “Siamo orgogliosi di insignire questi tre scienziati del Brain Prize 2014. La loro ricerca interessa un ampio spettro di questioni riguardanti le funzioni superiori del cervello. I tre vincitori si completano a vicenda; insieme formano un trio molto forte. Siamo lieti di assegnare il premio di quest'anno a scienziati che ci hanno dotati di una migliore consapevolezza e conoscenza e di un miglior trattamento dei disordini di natura comportamentale e cerebrale, che sono un grave fardello nella nostra società. Questa è la quarta edizione consecutiva del Brain Prize dal 2011 e dimostra la portata della Fondazione. Siamo fiduciosi che i neuroscienziati danesi trarranno molti benefici dal lavorare insieme ai vincitori del premio”.