La carenza di micronutrienti come vitamina A, iodio, ferro o
zinco è fra le principali cause sia di una maggiore sensibilità alle malattie sia
di mortalità nel mondo. Questo problema colpisce soprattutto i bambini,
indebolendo il loro sistema immunitario, interferendo con il loro sviluppo,
causando malattie e portando infine alla morte.
Il modo migliore per evitarla è
seguire a una dieta varia, ricca di vegetali, frutta e prodotti animali.
Un altro approccio efficace, soprattutto per coloro che non
possono permettersi una dieta equilibrata, è il ricorso ad alimenti di base
ricchi di nutrienti. Per esempio, esistono varietà di patate dolci sia ad alto
sia a basso contenuto di provitamina A (β-carotene); quelle che la producono e
la accumulano – le patate dolci a polpa arancione – vengono chiamate
biofortificate1, diversamente da quelle a polpa bianca, che non la accumulano.
In casi come questo, quel che si dovrebbe fare è portare le varietà
biofortificate là dove vengono usate patate a polpa bianca, come già sta
accadendo nell’Africa meridionale, grazie all’introduzione di varietà
sudamericane di patate dolci a polpa arancione.
Purtroppo, non ci sono varietà naturali di riso che
contengano provitamina A.
Nelle società ad alto consumo di questo alimento,
l’assenza di β-carotene nei chicchi comporta una forte incidenza di cecità e
sensibilità alle malattie, che porta a una maggior incidenza di morti premature
fra gli anelli più deboli della catena: i bambini.
Le piante di riso producono β-carotene nei tessuti verdi ma
non nell’endosperma (la parte commestibile del seme). Il rivestimento esterno
dei chicchi privi di pula – il cosiddetto strato ad aleurone – contiene un
certo numero di nutrienti utili come la vitamina B e i grassi, ma non la
provitamina A. Questi nutrienti vengono persi con la crusca nel corso dei
processi di macinatura e spazzolatura del riso. Se da un lato sarebbe utile
poter mantenere questi nutrienti nei chicchi, la componente grassa va incontro
a processi ossidativi che ne provocherebbero l’irrancidimento, una volta
esposti all’aria. Per questo motivo, il riso integrale, cioè quello non
processato, non è adatto per la conservazione a lungo termine.
Tutti i geni necessari per la produzione di provitamina A
sono presenti in un chicco, ma alcuni sono spenti nel corso dello sviluppo. Ed
è qui che entra in gioco l’idea che abbiamo avuto io e Peter Beyer (università
di Friburgo): abbiamo infatti scoperto come fare per riattivare questo
complesso meccanismo con un minimo intervento.
È sconvolgente pensare che non solo siamo ben lontani da
quei Millenium Development Goals che ci eravamo prefigurati, ma addirittura che
più di 10 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno. Gran parte
di queste morti è provocata da malattie comuni che potrebbero essere evitate
grazie a una migliore nutrizione. Queste cifre sono state descritte come un Olocausto
nutritivo.
Purtroppo, il mondo non sta accettando con la dovuta prontezza
la serie di approcci che consentirebbe di ridurre sostanzialmente il numero di
queste morti. È stato calcolato che la vita del 25% di quei bambini potrebbe
venir risparmiata offrendo loro una dieta che includa prodotti provenienti da
colture biofortificate con provitamina A e zinco.
Il Golden Rice fa parte di
queste colture. Chi lavora a questi progetti coltiva la speranza che in un
prossimo futuro il Golden Rice cresca nei campi degli agricoltori e possa
contribuire a migliorare la dieta di milioni di persone.
I chicchi di Golden Rice sono facilmente riconoscibili
per via del loro colore giallo-arancio. Più intenso il colore, maggiore la
quantità di β-carotene. Sebbene un riso giallo risulti ancora poco
familiare per la maggior parte di noi, si spera che il suo colore piacevole
possa aiutare la sua promozione.
Ci credereste che un tempo le carote erano
bianche o color porpora? Le carote arancioni sono il prodotto di una mutazione
selezionata da un orticoltore olandese qualche centinaio di anni fa, motivata
dal fatto che l’arancione era il colore della Casa Reale Olandese di Orange-Nassau!
Bibliografia
1-Welch RM and Graham RD (2004) Breeding for micronutrients in staple food crops from a human nutrition perspective. J Exp Bot 55:353-364.