fbpx Una crescita inarrestabile | Page 6 | Scienza in rete

Una crescita inarrestabile

Read time: 2 mins

L’Amaranthus palmeri è una pianta che può raggiungere più di 2,5 metri, con una crescita di 6 centimetri al giorno. Produce 600.000 semi ed è molto resistente, l’arbusto può rovinare le macchine agricole durante i processi di raccolta. Qualche tempo fa, pesticidi come il popolare glifosato riuscivano a contrastare la crescita di queste erbacce. Ora però l’Amaranthus palmeri è diventata resistente al glifosato. La prima popolazione resistente è stata riscontrata nel 2005 in un campo di cotone in Georgia, e la pianta ormai affligge gli agricoltori in almeno 23 stati americani.
Queste erbacce “resistenti” sono apparse anche in Australia, Brasile e Argentina, nazioni dove vengono coltivate colture modificate geneticamente in grado di resistere ai pesticidi contenenti glifosato.
Molti esperti sono convinti, infatti, che la resistenza dell’Amaranthus palmeri sia da collegare all’introduzione e alla diffusione di colture ingegnerizzate.
A questa ipotesi si sono opposte le industrie chimiche che sviluppano i semi per queste colture, a loro avviso la probabilità che un infestante possa sviluppare una resistenza a un prodotto chimico è molto alta.
Secondo, però, i dati del Gruppo ETC, si stima che solamente negli Stati Uniti sono già sorti all’incirca 130 tipi di erbacce resistenti ad erbicidi, in 4,45 milioni di ettari di piantagioni.
Questo ha portato a un aumento dell’uso di erbicidi, con applicazioni più frequenti e dosi più elevate per combatterle, con la conseguente contaminazione dell’ambiente circostante.

La US Environmental Protection Agency (EPA) vuole però vederci chiaro, insieme all’ICT ha avviato un progetto di valutazione degli erbicidi, così da monitorare la comparsa di erbe infestanti resistenti e in caso di necessità imporre eventuali restrizioni nell’utilizzo.
Quando sono state messe in commercio piante geneticamente modificate resistenti agli insetti le autorità statunitensi hanno imposto agli agricoltori la coltivazione, nei dintorni dei campi, di piante non resistenti così da alleggerire la pressione sulla selezione degli insetti.
Misure simili per le piante resistenti agli erbicidi comportarebbero per gli agricoltori la rotazione nel corso degli anni delle colture o degli erbicidi. Sono delle soluzioni ma molti agricoltori sono restii nell’investire ulteriori soldi per gestire correttamente le pianti infestanti, dato che le loro aziende agricole potrebbero finire comunque infestate dalle piante dei propri vicini.

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Ogm

prossimo articolo

Perché le reti neurali hanno vinto i Nobel per la fisica e la chimica?

Quest'anno l'Intelligenza Artificiale ha fatto la parte del leone nei Nobel per la fisica e la chimica. Meglio sarebbe dire machine learning e reti neurali, grazie al cui sviluppo si devono sistemi che vanno dal riconoscimento di immagini alla IA generativa come Chat-GPT. In questo articolo Chiara Sabelli racconta la storia della ricerca che ha portato il fisico e biologo John J. Hopfield e l'informatico e neuroscienzato Geoffrey Hinton a porre le basi dell'attuale machine learning.

Immagine modificata a partire dall'articolo "Biohybrid and Bioinspired Magnetic Microswimmers" https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1002/smll.201704374

Il premio Nobel per la fisica 2024 è stato assegnato a John J. Hopfield, fisico e biologo statunitense dell’università di Princeton, e a Geoffrey Hinton, informatico e neuroscienziato britannico dell’Università di Toronto per aver sfruttato strumenti della fisica statistica nello sviluppo dei metodi alla base delle potenti tecnologie di machine learning di oggi.