fbpx INFN, una borsa di studio dedicata a Romeo Bassoli | Page 6 | Scienza in rete

INFN, una borsa di studio dedicata a Romeo Bassoli

Read time: 1 min

Il 16 ottobre dello scorso anno ci lasciava Romeo Bassoli, giornalista che ha segnato con il suo tratto inconfondibile la comunicazione della scienza in Italia, e che era a capo dell'Ufficio Comunicazione INFN dal 2007.

Nel primo anniversario della sua scomparsa, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ricorda Bassoli con una borsa di studio a lui dedicata, rivolta a giovani comunicatori scientifici, sul tema della comunicazione istituzionale e della divulgazione scientifica, da usufruire presso l'Ufficio Comunicazione dell'Istituto.

Il bando della borsa (vedi allegato), è disponibile online alla pagina www.infn.it, sotto la voce Opportunità di Lavoro. C'è tempo trenta giorni da oggi, 16 ottobre, per fare domanda.

Fonte: Ufficio Comunicazione INFN

Sezioni: 
Divulgazione scientifica

prossimo articolo

Parliamo di etica e agricoltura sostenibile

etica e agricoltura sostenibile

Negli anni '70, l'agronomo Giovanni Haussmann criticava l'approccio produttivistico dell'agricoltura industriale, che trascurava gli equilibri ambientali, sostenendo la necessità di una nuova etica che integrasse conoscenza e rispetto per la natura, un'idea ripresa nel suo libro del 1992, L'uomo simbionte. Oggi, l'importanza di un'etica agroecologica è sempre più riconosciuta, e sempre più necessaria per affrontare le sfide ambientali e socio-economiche globali.

Crediti immagine: John Reed/Unsplash

Negli anni ’70 del secolo scorso, per concludere il libro Suolo e Società, l’agronomo Giovanni Haussmann scriveva: «La conoscenza isolata dall’etica diventa ambigua. Una mentalità soggiogata da ideali di arricchimento e di benessere materiale, le cui risorse naturali hanno unicamente da far le spese, non è la più disponibile ad ascoltare la voce della natura». Il capitolo conclusivo, intitolato L’uomo simbionte. Per un nuovo equilibrio fra suolo e società non venne pubblicato, probabilmente perché ritenuto, per varie ragioni, non appropriato per un’opera scientifica.