I dati sull'occupazione sono complessi e di difficile interpretazione ma la tendenza sembra confermare l'opinione che il sistema produttivo italiano non tenga il passo con la modernità e non riesca a impiegare profili più qualificati
Giuseppe De Nicolao sul Manifesto sfata il mito secondo cui tanti giovani sprecano tempo all'università credendo di trovare un lavoro redditizio quando invece decine di panetterie, pizzerie, ospedali, artigiani sarebbero in cerca di manovalanza più o meno qualificata con stipendi ben sopra il reddito medio. De Nicolao mostra che la realtà è diversa: i tassi di occupazione sono a vantaggio dei laureati. Eppure nella fascia di età tra i 25-34 anni i dati relativi al tasso di occupazione mostrano, per l'Italia, una difficoltà maggiore a collocarsi e in particolare al sud dove il tasso di occupazione dei laureati (che era comunque minore che nel resto d'Italia) negli ultmi due anni è stato minore di quello dei diplomati.
I dati sull'occupazione sono complessi e di difficile interpretazione ma la tendenza sembra confermare l'opinione che il sistema produttivo italiano non tenga il passo con la modernità e non riesca a impiegare profili più qualificati. Da qui il dibatitto se la scuola debba adattarsi alla capacità di impiego dell'industria o se non debba esere la politica idustriale a promuovere la modernizzazione delle imprese.