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Una nuova esperienza didattica

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    Ecco una proposta per una nuova esperienza didattica. Nel campo della Logica Fuzzy.

     

  1. Da molto tempo ormai, l’attività di ricerca è strettamente collegata a un processo di sempre crescente di specializzazione nel corso del quale le discussioni, i dialoghi avvengono solo tra ricercatori dello stesso settore e l’interdisciplinarità rimane una sorta di pio desiderio. Possiamo senz’altro affermare che l’informatica sia molto distante dalla filosofia e che la logica si occupa principalmente dello studio dei processi deduttivi che hanno pochissimo contatto con il ragionamento quotidiano, cioè col modo in cui noi concretamente ragioniamo.
    La deduzione, essenziale in contesti di dimostrazioni formali, è presente solo nel 17% circa delle attività di ragionamento umano che attualmente le macchine cercano di imitare. Inoltre sono presenti molti termini imprecisi che dipendono dal contesto e dallo scopo per cui vengono usati. E per maneggiare questi termini il simbolismo delle algebre di Boole non serve a molto, in parte proprio a causa della loro ricchezza, della grande quantità di leggi che esse verificano.
    Vi sono, almeno, tre differenze che appaiono quando degli enunciati non sono direttamente rappresentabili in un’algebra di Boole. La prima riguarda la mancanza di equivalenza tra incompatibilità e contraddizione (una proprietà tipicamente booleana); la seconda ha a che fare col fatto che ciò che realmente interessa nel linguaggio naturale sono gli antonimi o gli opposti e non la negazione booleana; infine, la terza differenza riguarda il semplice fatto che quando lo svolgersi temporale è importante, la proprietà di commutatività dell’operazione logica di congiunzione è più che discutibile. Infine, nel ragionamento quotidiano la non monotonia degli operatori che conducono dall’informazione disponibile in un certo momento alle conclusioni che si possono trarre, segna una differenza cruciale col concetto di conseguenza logica di Tarski.
    Questo per sottolineare il fatto che vi sono ancora molti problemi e domande interessanti che aspettano di essere indagati anche in settori apparentemente “messi a posto”. Nell’Officina della ricerca scientifica non esiste solo ciò che è scritto negli articoli pubblicati o nei libri, ma vi è anche ciò che non è stato ancora scritto e frulla nel cervello dei ricercatori. Questo può essere catturato solo mediante il dialogo e la conversazione.
  2. Per tutte queste ragioni (e innumerevoli altre), è interessante discutere assieme due argomenti che possono gettare un po’ di luce su questi problemi, le logiche quantistiche e fuzzy: la prima ha a che fare con enunciati tecnici del mondo subatomico, e la seconda con la rappresentazione di termini linguistici imprecisi e con modelli di inferenza nei quali essi siano presenti (nonché le loro applicazioni di tipo tecnologico).
    Una discussione di questo tipo è programmata come una nuova esperienza didattica offerta da un gruppo di persone con esperienza nelle logiche quantistiche e fuzzy nonché nella riflessione filosofica su entrambi i settori a un uditorio potenzialmente interessato a questi argomenti. In breve, l’idea è quella di muoversi da un livello privato di conversazione a un livello pubblico, anche se con un numero di partecipanti limitato per rendere possibile e costruttivo il dialogo stesso.
  3. Esistono, ovviamente, altri possibili argomenti per questo tipo di conversazione ugualmente interessanti. Tuttavia, poiché l’idea è venuta a persone che fanno ricerca in questi settori e l’EUROPEAN CENTRE FOR SOFT COMPUTING si è assunto l’onere di organizzare la prima edizione, è naturale che essa sia centrata su aspetti riguardanti l’interazione tra gli argomenti di ricerca citati prima.  Per lo stesso motivo si incoraggiano soprattutto dottorandi e postdoc a seguire l’evento al fine di avere un uditorio  composto da un numero bilanciato di ricercatori junior and senior.
    La prima edizione di questo evento, chiamato “Conversazioni scientifiche del Sabato” si terrà nella città di GIJÓN (Asturie, Nord della Spagna) grazie al sostegno della FOUNDATION FOR THE ADVANCEMENT OF SOFT COMPUTING e della Cassa di risparmio CAJASTUR. L’evento, il cui programma dettagliato si può consultare con un clic, si svolgerà in modo intensivo durante una sola giornata (un sabato, ovviamente) per interferire il meno possibile con gli impegni dei partecipanti. Possiamo dire che l’evento avrà avuto un buon successo se, in seguito, qualcuno dei partecipanti si interesserà a qualcuno degli argomenti discussi tanto da cominciare a farne oggetto della propria attività di ricerca.
  4. Per finire, vorrei dire che quando ho discusso l’idea delle “Conversazioni scientifiche del Sabato” col mio vecchio e buon amico professor Settimo Termini, egli mi parlò dell’analogia di questa idea con qualcosa che per molti anni è stato sperimentato dall’Associazione “NUOVA CIVILTÀ DELLE MACCHINE” di Forlì, ma con una differenza (importante). E la differenza riguarda la presenza programmata di un pubblico, soprattutto di giovani già impegnati nella ricerca. Successivamente, dopo aver messo a punto questa idea con lui stesso e con Rudolf Seising e Gianpiero Cattaneo, Settimo ha aggiunto, “Vai avanti, l’unica cosa che mancava all’esperienza italiana erano i giovani. Sarà veramente una bella esperienza interdisciplinare se riusciremo ad avere un pubblico di giovani ricercatori interessato e attivo”.

Chi è interessato, quindi, faccia richiesta di partecipare seguendo le indicazioni date nel programma.

Una seconda edizione delle conversazioni scientifiche del sabato è prevista nel 2011 in Italia.

Auguriamoci che tutto vada bene!

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