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E' scientifico essere pessimisti

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Le previsioni sul riscaldamento globale sono state finora troppo ottimistiche. Lo ha dichiarato Chris Field, dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, premio Nobel 2007 insieme con Al Gore. Il riscaldamento stesso infatti può innescare un circolo vizioso favorendo a sua volta la liberazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Prima di tutto a partire dai grandi incendi che si potrebbero verificare per autocombustione nelle foreste tropicali, sommandosi ai danni della deforestazione. Il cambiamento nei venti sull'oceano che circonda l'Antartide potrebbero inoltre far risalire in superficie l'acqua più ricca di CO2 che si trova sul fondo, rilasciandola a contatto con l'atmosfera. Ma l'effetto più clamoroso potrebbe venire dallo scioglimento del permafrost della tundra artica, con la decomposizione del materiale organico intrappolato lì sotto da decine di migliaia di anni. Un serbatoio che si calcola conterrebbe fino a 1.000 miliardi di tonnellate di carbonio. 

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Nei giorni scorsi la rubrica "Data Room" di Milena Gabanelli è stata dedicata al Ponte sullo Stretto, con una parte sugli studi scientifici sul rischio sismico che lo renderebbero un'opera azzardata. Peccato che le fonti e le argomentazioni utilizzate abbiano rivelato gravi errori e approssimazioni. Si può pensare quello che si vuole sul Ponte, essere giustamente cauti e prendere il tempo che ci vuole prima di passare alla fase esecutiva del progetto. Ma per favore riportiamo con serietà quello che dice la scienza.
Immagine di copertina: Modelli della sorgente del terremoto che ha colpito lo Stretto di Messina il 28 dicembre 1908. Fonte: The Messina Strait Bridge. A Challenge and a Dream, CRC Press, Taylor & Francis Group (2010).

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