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E' scientifico essere pessimisti

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Roberta Villa

Le previsioni sul riscaldamento globale sono state finora troppo ottimistiche. Lo ha dichiarato Chris Field, dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, premio Nobel 2007 insieme con Al Gore. Il riscaldamento stesso infatti può innescare un circolo vizioso favorendo a sua volta la liberazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Prima di tutto a partire dai grandi incendi che si potrebbero verificare per autocombustione nelle foreste tropicali, sommandosi ai danni della deforestazione. Il cambiamento nei venti sull'oceano che circonda l'Antartide potrebbero inoltre far risalire in superficie l'acqua più ricca di CO2 che si trova sul fondo, rilasciandola a contatto con l'atmosfera. Ma l'effetto più clamoroso potrebbe venire dallo scioglimento del permafrost della tundra artica, con la decomposizione del materiale organico intrappolato lì sotto da decine di migliaia di anni. Un serbatoio che si calcola conterrebbe fino a 1.000 miliardi di tonnellate di carbonio.

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L'articolo pubblicato a giugno sul British Medical Journal Public Health ha scatenato controversie nel mondo scientifico per la sua analisi dei dati sull'eccesso di mortalità da Covid-19: gli autori suggeriscono che le misure di contenimento e le campagne vaccinali non abbiano funzionato, ma queste affermazioni sono frutto di cherry picking e interpretazione distorta dei dati.

If you torture the data long enough, it will confess to anything (se torturate i dati abbastanza a lungo potrete fargli dire qualsiasi cosa): è la celebre battuta di Ronald H. Coase, premio Nobel per l’economia nel 1991. Purtroppo anche nel mondo della ricerca capita di assistere a un uso distorto dei dati, cui si può far dire qualsiasi cosa. Quel che è successo con un articolo recente che riprendeva il tema dell’eccesso di mortalità da Covid-19.