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Pessimisti per scienza

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Le previsioni sul riscaldamento globale sono state finora troppo ottimistiche. Lo ha dichiarato Chris Field, dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, premio Nobel 2007 insieme con Al Gore. Il riscaldamento stesso infatti può innescare un circolo vizioso favorendo a sua volta la liberazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Prima di tutto a partire dai grandi incendi che si potrebbero verificare per autocombustione nelle foreste tropicali, sommandosi ai danni della deforestazione. Il cambiamento nei venti sull'oceano che circonda l'Antartide potrebbero inoltre far risalire in superficie l'acqua più ricca di CO2 che si trova sul fondo, rilasciandola a contatto con l'atmosfera. Ma l'effetto più clamoroso potrebbe venire dallo scioglimento del permafrost della tundra artica, con la decomposizione del materiale organico intrappolato lì sotto da decine di migliaia di anni. Un serbatoio che si calcola conterrebbe fino a 1.000 miliardi di tonnellate di carbonio.

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Prevedere la turbolenza ottica per migliorare il lavoro dei telescopi

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Ottenere immagini astronomiche accurate dipende non solo dalla potenza dei telescopi, ma anche dalle condizioni meteorologiche e dalle turbolenze atmosferiche. Il progetto FATE mira a prevedere la turbolenza ottica e i principali parametri atmosferici per ottimizzare le osservazioni con il Very Large Telescope (VLT) e il futuro Extremely Large Telescope (ELT). Monitorare questi fattori è cruciale per sfruttare al massimo le capacità dei telescopi terrestri, migliorando la risoluzione e la qualità della ricerca astronomica e astrofisica. 

Crediti immagine: Andy Holmes/Unsplash

Ottenere immagini astronomiche accurate non è solo una questione che riguarda la potenza o la dimensione dei telescopi utilizzati. Le prestazioni di questi strumenti, in particolare quelli che operano nell’infrarosso e nel visibile, dipendono fortemente dalle condizioni meteorologiche e dalle turbolenze atmosferiche dell’area durante l’osservazione. Per ottimizzare telescopi come l’attuale Very Large Telescope (VLT) e il futuro Extremely Large Telescope (ELT) è quindi cruciale ottimizzare questi parametri.