L'evoluzione di microscopiche alghe dei fondali oceanici rivela passato e futuro della storia climatica. Lo studio dell'Università Statale di Milano pubblicato su Science.
L'eccesso di anidride carbonica, oltre a causare instabilità climatica e l'innalzamento del livello dei mari, provoca un'acidificazione degli oceani che hanno già assorbito il 48% della CO2 prodotta dal 1800.
Lo studio condotto da Elisabetta Erba e colleghi ha voluto indagare proprio come un simile episodio del passato oceanico abbia influito 120 milioni di anni fa sull'evoluzione della vita negli oceani, prendendo come punto di riferimento i resti calcarei di Coccolitoforidi (alghe unicellulari planctoniche) depositatisi sul fondale oceanico. I ricercatori hanno constatato come a un'iniziale diminuzione, con successiva mutazione di alcune specie, non è seguita l'estinzione di questi organismi, a dimostrazione di una strategia adattiva che ha loro consentito di sopravvivere nelle poche nicchie ecologiche rimaste.
I ricercatori concludono che la vita nell'oceano è in grado di adattarsi ai fenomeni di acidificazione, riscaldamento globale ed eutrofizzazione, anche se gli organismi geologici considerati si sono adattati nel corso di decine di migliaia di anni, mentre gli attuali cambiamenti potrebbero essere troppo repentini per consentire loro di sviluppare una strategie vincente.
Erba e et al. Calcareous Nannoplankton Response to Surface-Water Acidification Around Oceanic Anoxic Event. Science 23 July 2010