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Spazzolino contro l'infarto

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E' ormai noto da tempo che la scarsa igiene orale sia direttamente collegata con il rischio di sviluppare patologie cardiache. Nonostante ciò per molto tempo è rimasto sconosciuto il legame tra i due fenomeni. A svelare il mistero ci hanno pensato i ricercatori dell'Università di Bristol. Secondo gli scienziati inglesi la causa sarebbe la presenza di un microrganismo della famiglia degli streptococchi. I risultati della ricerca sono stati presentati alla conferenza autunnale organizzata dalla Society for General Microbiology’s.

Il microrganismo in questione è quello in grado di causare le carie e le infiammazioni gengivali. Ma come può un banale organismo scatenare danni ben più gravi di una semplice carie? Il segreto sta nella loro capacità di entrare nel circolo sanguigno, tramite piccole ferite nelle gengive, e aderire alle piastrine producendo una particolare proteina (PadA) in grado di creare una vera e propria barriera protettiva. Ciò può comportare un'aggregazione piastrinica che alla lunga genera veri e propri coaguli di sangue spesso associati a ictus e infarti.

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Scoperto un nuovo legame chimico carbonio-carbonio

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Hokkaido ha fornito la prima prova sperimentale dell'esistenza di un nuovo tipo di legame chimico: il legame covalente a singolo elettrone, teorizzato da Linus Pauling nel 1931 ma mai verificato fino ad ora. Utilizzando derivati dell’esafeniletano (HPE), gli scienziati sono riusciti a stabilizzare questo legame insolito tra due atomi di carbonio e a studiarlo con tecniche spettroscopiche e di diffrattometria a raggi X. È una scoperta che apre nuove prospettive nella comprensione della chimica dei legami e potrebbe portare allo sviluppo di nuovi materiali con applicazioni innovative.

Nell'immagine di copertina: studio del legame sigma con diffrattometria a raggi X. Crediti: Yusuke Ishigaki

Dopo quasi un anno di revisione, lo scorso 25 settembre è stato pubblicato su Nature uno studio che sta facendo molto parlare di sé, soprattutto fra i chimici. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Hokkaido ha infatti sintetizzato una molecola che ha dimostrato sperimentalmente l’esistenza di un nuovo tipo di legame chimico, qualcosa che non capita così spesso.