fbpx Nascite premature: ecco il punto | Page 7 | Scienza in rete

Nascite premature: ecco il punto

Read time: 1 min

Presentata a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità il punto della situazione sulle nascite premature in Italia. L'analisi, comunicata all'interno del convegno “Network Neonatale Italiano: cure, esiti e ricerca per i neonati pretermine”, ha monitorato l’attività dei centri di Terapia Intensiva Neonatale in Italia con lo scopo di promuovere la sorveglianza degli esiti delle nascite che si verificano prima della 32esima settimana di gestazione.

Lo studio ha preso in esame 56 centri nazionali di Terapia Intensiva Neonatale e i dati si riferiscono al monitoraggio delle attività nell'anno 2008. Tra i dati più significativi mostrati vi è quello che vede un'assistenza prenatale delle madri dei neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale (TIN) pari al 94%. L'82% ha anche assunto steroidi prenatali tra 24 e 33 settimane, epoca in cui la profilassi steroidea è raccomandata.

Altro dato interessante da segnalare è quello sulle diagnosi più frequenti di malattia nei neonati prematuri. La malattia delle membrane ialine è al 72%, la pervietà del dotto arterioso al 36%, la bronco displasia 26% e le infezioni dopo i 3 giorni dalla nascita al 14%.

Autori: 
Sezioni: 
Medicina

prossimo articolo

Carne coltivata, un libro sulla rivoluzione tra etica e sostenibilità

Edito da Fandango Libri, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola è una stimolante lettura che offre una buona panoramica delle diverse visioni su questo cibo del futuro, stimolando in maniera critica e ben documentata il lettore a porsi domande non solo scientifiche, ma anche etiche, morali e politiche.

Uscito quest’anno nella collana Icaro di Fandango, che si prefigge l’obiettivo di “confrontarsi con le promesse e con le problematiche delle nuove tecnologie”, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola di Arianna Ferrari (168 pp, 12 euro) risponde pienamente a questa impostazione, offrendo una discussione ben più allargata rispetto al dibattito sulla carne coltivata cui siamo ormai abituati, con posizioni fortemente polarizzate e in linea di massima limitate ad un confronto di questo cibo del futuro con il cibo tradizionale.