Presto disponibile sul mercato italiano un nuovo test di diagnosi precoce per il tumore al colon. Il kit utilizzato, da poco brevettato da un gruppo di ricercatori italiani, sarà in grado di abbattere di circa 7 volte il costo di quello americano.
Il test del sangue occulto nelle feci rappresenta la procedura più comune nella diagnosi del tumore al colon ed è in grado di ridurre la mortalità del 13-33%. La sua accuratezza però in termini di sensibilità e specificità richiede un ulteriore miglioramento. Da alcuni anni l'analisi delle alterazioni del DNA presenti nelle cellule tumorali contenuti nelle feci rappresenta un'importante alternativa non invasiva di indagine.
Ciò è emerso dagli studi di un gruppo di ricercatori italiani dell'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) di Forlì diretto da Dino Amadori. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention e hanno dimostrato la quantità di DNA contenuto nelle feci può identificare la possibile presenza di tumori. Il tutto è stato possibile grazie al programma di screening in corso presso l'Unità oncologica di prevenzione dell'ospedale Morgagni di Forlì.
Come dichiara Dino Amadori, responsabile dello studio, «Si avvicina la prospettiva di utilizzare questo test molecolare, ed evitare eventualmente l'esame invasivo della colonscopia, nei pazienti con presenza di sangue nelle feci»