fbpx Il nuovo statuto fa discutere | Page 6 | Scienza in rete

Il nuovo statuto fa discutere

Read time: 2 mins

Diversi commenti accompagnano la nascita del nuovo statuto del CNR, approvato il 19 gennaio dal CDA. Positiva Confindustria, chiosata da un editoriale di Gianni Riotta sul Sole 24 Ore. Non negativo il presidente Luciano Maiani che parla di uno statuto che rende il CNR più moderno e attento alla nuova frontiera del trasferimento tecnologico. Mentre qualche preoccupazione emerge sulla nomina dei componenti esterni del CDA. Negativi i sindacati. Preoccupato l'Osservatorio della ricerca, composto da centinaia di ricercatori universitari e degli enti pubblici.

Per l'Osservatorio il nuovo statuto è "una grande opportunità persa e uno scampato pericolo". Così l'Osservatorio della ricerca giudica ilnuovo statuto del CNR approvato il 19 gennaio dal Consiglio diamministrazione del CNR. Da un lato infatti – secondo l'Osservatorio – il rischio di un commissariamento di fatto dell'ente, con pieni poteri amministrativi e scientifici riconosciuti alla figura del direttore generale, sarebbe stato sventato dallo statuto. Dall'altro lato resta l'opportunità persa di riconoscere una reale autonomia all'Ente fondato da Salvini e Amaldi.
L'Osservatorio riconosce infine due punti a suo giudizio gravi contenuti nello statuto. Primo, 
il limite massimo di 10 anni per rapporti a tempo determinato da parte del personale precario (borse di studio, assegni di ricerca, etc.), che rischia di stabilire una finestra forzata d'uscita dal mondo della ricerca di studiosi che pure meriterebbero di continuare a lavorarci.
Secondo punto critico è l'imposizione di un limite del 75% delle spese di personale (tempo determinato piùtempo indeterminato) sul finanziamento ordinario (da ottenersi a tendere in dieci anni).

Leggi l'articolo del Sole24Ore

Leggi l'Editoriale del direttore del Sole 24 Ore Gianni Riotta

Vai al sito dell'Osservatorio della ricerca

Autori: 
Sezioni: 
CNR

prossimo articolo

Caldo e sicurezza sul lavoro: ricerca, adattamento e prevenzione

Caldo e sicurezza sul lavoro: ricerca, adattamento e prevenzione

L'aumento dell'intensità, frequenza e durata delle ondate di calore dovuto al cambiamento climatico ha un impatto significativo sulla salute, e le persone che svolgono lavori outdoor sono tra le più vulnerabili. Il progetto Worklimate, coordinato da Inail e dal CNR, sviluppa strumenti per la previsione del rischio caldo per prevenire infortuni e promuovere la sicurezza sul lavoro. 

L’incremento di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore è uno degli effetti del cambiamento climatico più evidenti e il cui impatto sulla salute è più riconoscibile. La comunità scientifica ha ripetutamente dimostrato e discusso le conseguenze delle ondate di calore in termini di morbidità e mortalità nella popolazione, con particolare rilevanza nei segmenti di popolazione vulnerabili, tra cui vi sono certamente lavoratori e le lavoratrici impegnate in attività outdoor.