Per la prima volta è stata dimostarata la presenza di microRNA esogeni di origine vegetale nel siero e nei tessuti di animali. I miRNA erano stai introdotti negli individui analizzati attraverso l’alimentazione. Questi risultati sorprendenti sono stati pubblicati su Cell Research all’inizio dell’anno.
I miRNA, classe di RNA non codificanti lunghi 19-24 nucleotidi derivati da un precursore a forcina, mediano il silenziamento post-trascrizionale di circa il 30% dei geni nei mammiferi, legandosi alla porzione complementare del gene bersaglio.
E’ stato ampliamente dimostrato che questa classe di RNA è in grado di modulare importanti processi biologici, come la differenziazione, l’apoptosi, la proliferazione, la risposta immunitaria e il mantenimento dell’identità cellulare e dei tessuti. Inoltre un’alterata regolazione dei miRNA è stata associata al cancro e ad altre malattie. Recentemente è stata osservata la presenza di miRNA, principalmente veicolati attraverso microvescicole (MV), nel siero e nel plasma dell’uomo e dei mammiferi.
I ricercatori cinesi, guidati da Chen-Yu Zhang, dell’Università di Nanjing, si sono interessati a MIR168a, microRNA presente in riso e risultato particolarmente abbondante nel siero degli uomini cinesi analizzati.
Gli studi funzionali in vitro e in vivo condotti hanno dimostrato che MIR168a può legarsi nell’uomo e in topo all’mRNA che codifica per la proteina LDLRAP1 (low-density lipoprotein receptor adapter protein1) inibendone l’espressione nel fegato e determinando un aumento nel tempo della concentrazione di LDL-cholesterol nel sangue di topo.
Questi dati indicano che microRNA esogeni di pianta presenti nel cibo, sono in grado di regolare l’espressione di geni bersaglio nei mammiferi.
microRNA da piante a mammiferi
prossimo articolo
Addio a Giancarlo Comi, il clinico che ha rivoluzionato lo studio e la cura della sclerosi multipla
Il neurologo Giancarlo Comi, scomparso negli scorsi giorni, membro del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, ha rappresentato molto per il mondo scientifico ma anche per quello associativo per il suo straordinario contributo allo studio e il trattamento della sclerosi multipla, e il progressivo coinvolgimento delle persone colpite dalla malattia nella ricerca e nella cura. Pubblichiamo il ricordo del grande clinico da parte di Paola Zaratin, direttrice ricerca scientifica della Fondazione italiana sclerosi multipla, che con Comi ha intrapreso un lungo percorso di collaborazione.
È morto a 76 anni Giancarlo Comi, professore onorario di neurologia all'Università Vita-Saluta San Raffaele e direttore scientifico del progetto Human Brains di Fondazione Prada, scienziato di fama internazionale nel campo delle neuroscienze e delle malattie neurologiche, ed esperto di sclerosi multipla.