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Stravince Balzani

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"Calvino diceva che per capire bene una cosa devi guardarla da lontano, ecco perchè abbiamo parlato di 'Astronave Terra' per affrontare un tema come quello dell'energia necessaria alla nostra vita": spiega così il chimico Vincenzo Balzani il titolo del libro vincitore della terza edizione del "Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica-Padova 2009" - Energia per l'astronave Terra" (ed. Zanichelli,2008), scritto a quattro mani con Nicola Armaroli del CNR di Bologna.

Ha avuto infatti luogo oggi, 7 maggio, nel Palazzo della Ragione di Padova, con un parterre straordinario di scienziati e uomini di cultura lo spoglio in diretta dei voti assegnati della giuria popolare - composta quest'anno da oltre 2500 ragazzi di tutta Italia - ai cinque libri finalisti del cosiddetto Campiello delle Scienze, selezionati nel gennaio scorso dalla giuria scientifica della manifestazione.

Balzani, tra i maggiori esperti di nanotecnologie in Italia e rappresentante del gruppo 2003, e Armaroli, studioso di fotochimica e fotofisica, hanno vinto con 63 preferenze (più della metà delle classi partecipanti) questa terza edizione del premio Galileo.

Gli altri finalisti: "Vito Volterra" di Angelo Guerraggio e Gianni Paoloni (Franco Muzzio Editore, 2008)"Keplero. Una biografia scientifica" di Anna Maria Lombardi(Codice Edizioni, 2008), "Vito Volterra" di Angelo Guerraggio e Gianni Paoloni (Franco Muzzio Editore, 2008)"Keplero. Una biografia scientifica" di Anna Maria Lombardi (Codice Edizioni, 2008),"L'Immagine del mondo nella testa" di Valentino Braitenberg (Adelphi, 2008)e "L'eleganza della verità. Storia della simmetriadi Ian Stewart (Einaudi, 2008) "L'Immagine del mondo nella testa" di Valentino Braitenberg (Adelphi, 2008)e "L'eleganza della verità. Storia della simmetriadi Ian Stewart (Einaudi, 2008).

 

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Mentre il mondo si riempie di nuovo di immagini di bambini feriti e uccisi, bisogna rendersi conto che i conflitti armati hanno implicazioni indirette sulla salute che vanno oltre i danni diretti della violenza. Anche se la guerra dovesse terminare immediatamente, nei mesi e negli anni successivi continueranno a esserci molti decessi indiretti. Per questo i tre autorevoli autori di una lettera appena pubblicata sulla rivista Lancet stimano in 186.000 il numero dei morti collegabili al conflitto di Gaza. Sono calcoli difficili da fare, ma necessari per documentare il conflitto e per parlarne con onestà.

Crediti immagine: Mohammed Ibrahim/Unsplash

I tre autorevoli mittenti della lettera pubblicata sul numero del 5 luglio della rivista Lancet indicano in 186.000 la stima dei decessi attribuibili al conflitto nella Striscia di Gaza. Decessi diretti, quelli contemporanei alle azioni belliche, e decessi indiretti, quelli successivi attribuibili alla distruzione delle infrastrutture sociali e sanitarie, agli esiti invalidanti sulla popolazione, all’aumento delle patologie croniche e alle malattie infettive.