Il libro di Roberto Rizzo indaga sui problemi derivanti dai cambiamenti climatici e ambientali causati dall’inquinamento. Il principale accusato è il trasporto privato, visto come causa principale delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. L’argomento di un nuovo modo di concepire la mobilità parte da una panoramica sull’auto ecologica.
L’approccio scelto è l’analisi dell’auto, in un viaggio alla ricerca di soluzioni ecosostenibili. Il tema viene affrontato in maniera dettagliata, fornendo numerose schede con le caratteristiche tecniche degli autoveicoli presentati. Il mondo dell’auto e dei suoi possibili sviluppi, grazie alle innovazioni tecnologiche, viene presentato in maniera puntuale fornendo informazioni chiare e accessibili. In alcuni casi viene ripercorsa anche un po’ di storia di questi modelli. Lo sviluppo sostenibile nel settore della mobilità va a toccare non solo il tema delle tecnologie impiegate nelle auto ecologiche di ultima generazione, ma anche altri fattori sociali e economici.
La crisi dell’attuale modello di mobilità parte dalla causa principale del suo declino: la scarsità del petrolio. La riflessione relativa ad un rimedio che possa fermare i cambiamenti climatici in corso prima che diventino irreversibili, sottolinea l’importanza di una soluzione valida non solo economicamente, ma che sia anche a basso impatto ambientale. Per poter conciliare questi due aspetti, il libro indica come strumenti le nuove tecnologie. Il libro offre un confronto tra le automobili tradizionali, col motore a combustione e le auto ecologiche. L’analisi parte dalle auto ibride, che sono caratterizzate dalla copresenza del motore endotermico e quello elettrico secondo gradazioni diverse. Le auto ibride vanno dall’ibrido leggero, con potenza maggiore del motore a combustione, per passare all’ibrido full, all’ibrido plug inn e arrivare all’ibrido range extended.
Ma l’innovazione nel campo delle auto prevede anche dei veicoli elettrici puri . L’autore in questo caso pur evidenziando i limiti di questi veicoli che sono riassumibili principalmente nei prezzi ancora elevati, nella scarsa autonomia di percorrenza, nei tempi lunghi di ricarica e nel numero limitato dei punti di ricarica, sottolinea anche la necessità di puntare su questo tipo di automobili per poter realizzare una circolazione eco sostenibile a basso impatto ambientale. Vengono anche citate analisi economiche sul ciclo di vita dei prodotti, secondo cui, grazie alla tecnologia disponibile, sarebbe possibile effettuare una conversione verso l’auto elettrica che raggiunga il 90% del mercato, per il 2040.
Non vengono comparati solo i tipi di veicoli , ma anche il modo in cui alimentarli e da dove trarre l’energia necessaria. Ecco, quindi, esaminati biocombustibili quali il biodiesel e il bioetanolo. Vengono forniti anche interessanti episodi del passato che hanno visto i primi impieghi di biocombustibili. Nei loro confronti vengono, sottolineati alcuni svantaggi, soprattutto per il rispetto dell’ambiente. I principali limiti sono individuati nel sottrarre terreno all’attività agricola destinata alla produzione di cibo, nell’utilizzare fertilizzanti nella produzione di queste materie che comporta il consumo di energia fossile, con conseguenti emissioni di CO2, nel non considerare le condizioni di lavoro delle persone impiegate in alcune piantagioni brasiliane, nell’impoverire il suolo in Indonesia e Malesia dei terreni destinati alla produzione di vegetali da trasformare in biocombustibili e, infine, nell’ essere sospettati di essere la causa dell’aumento del costo dei generi alimentari. Tutti fattori non di poco conto, insomma. A bilanciare la situazione vengono presentati anche biocombustibili di seconda e terza generazione, che derivando da materie prime non in competizione con la produzione alimentare o consistendo in alghe, possono rappresentare una valida alternativa alla benzina, da non scartare.
Oltre ai biocombustibili vengono citati anche altre alternative al petrolio, come l’idrogeno, il GPL, il metano e energie rinnovabili e non inquinati, come quella solare. In particolare, l’auto a idrogeno viene guardata con molta attenzione nei confronti di quei veicoli elettrici alimentati a idrogeno attraverso delle celle a combustione le “fuel cell”. Questi modelli sono in grado ovviare ai problemi tipici della auto elettriche di scarsa autonomia e dei tempi di ricarica. Il GPL e il metano vengono, invece, visti come alternative di transizione dal petrolio a auto elettriche pure o ibride. Infine, l’energia solare che alimenta motori elettrici attraverso impianti fotovoltaici apre una sezione dedicata alle sperimentazioni come quella delle auto ad aria compressa generata da energie rinnovabili .
La crescente urbanizzazione accompagnata dall’aumento dei prezzi del petrolio, il traffico sempre maggiore che caratterizza le nostre strade aprono a una serie di riflessioni sul futuro delle aree urbane, in cui va insistere il traffico veicolare.
Nel libro vi sono degli spunti su un nuovo modello di urbanismo in cui le città devono essere caratterizzate da strutture concentriche, in cui si distingua il centro e la periferia, da una appropriazione delle strade da parte dei pedoni, da dei trasporti pubblici efficienti e da un deciso no alla costruzione di nuove strade.
La garanzia di un ambiente che rispetti la qualità della vita deriva dal condividere, secondo l’autore, da scelte che consistono nel non incentivare il ricorso all’auto privata per gli spostamenti, soprattutto ad elevata percorrenza, privilegiando forme alternative come mezzi pubblici o collettivi, car e bike sharing.
Questo libro, grazie al suo linguaggio chiaro, è interessante, non solo per chi voglia approfondire ma anche avvicinarsi per la prima volta, al tema della mobilità sostenibile affrontata sia sotto l’ aspetto tecnico-innovativo che sociologico-urbanistico, in un’ottica complessa che guarda al futuro. E’, particolarmente indicato, vista l’analisi delle varie tipologie di auto ecologiche, ad un lettore attento alle tematiche del mondo dell’auto e ai suoi possibili sviluppi .
di Francesca Mascarini