Nel documento Rio 2012 Issue Brief n° 2 viene descritto il
meccanismo del Peer Review che è alla base di processi decisionali condivisi
che avverranno nel corso di Rio+20. Il termine, usato anche per la revisione
tra pari dei lavori scientifici, è in quest’accezione un meccanismo che vuole
contribuire a rendere più semplici gli accordi internazionali in un vasto range
di argomenti: dalla governance economica ai diritti umani.
È un processo costruttivo,
persuasivo e senza pressioni verso chi è in minoranza. Si fonda sul rispetto
reciproco delle parti in gioco e sul desiderio fondamentale di risolvere
questioni controverse in modo efficiente e rapido. Per questo motivo è
strutturato per evitare i colli di bottiglia tipici dei normali processi
decisionali in cui la mancanza di basi comuni porta al fallimento delle
operazione di policy condivise.
Il documento, analizzando le forme di peer reviwe utilizzate dai vari
organismi internazionali, mette in luce alcune fasi comuni.
- il National Reporting: i soggetti sotto revisione forniscono le informazioni richieste dal comitato sotto forma di risposte di questionari o report;
- l'Independent Review: un ristretto gruppo di esperti studia i National Reporting coadiuvati da un segretariato;
- la Synthesis: viene prodotto un report;
- Coordination and Support: in cui un segretariato svolge una funzione di coordinamento e supporto, ad esempio preparando delle bozze dei report;
- Consultation and Feedback: in questa fase i report vengono condivisi con le parti in gioco che poi rendono noti commenti e opinioni;
- Presentation e Review: fase conclusiva in cui si discutono i report in assemblea plenaria di fronte a tutti gli attori intervenuti nel meccanismo di Peer Review.
Un aspetto fondamentale del processo di Peer Review è quello di
includere anche i contributi della società civile che giocano un ruolo primario
nel meccanismo decisionale, attraverso report indipendenti sottoposti al
giudizio degli esperti.