Il documento Rio 2012 issue Brief n°8 vuole fornire una panoramica su quali
sono gli enti internazionali impegnati nella riduzione dei rischi correlati ai
disastri naturali e approfondire quali siano le misure già intraprese e i
prossimi obiettivi da raggiungere.
I disastri ambientali rappresentano un pericolo per tutti i Paesi del
mondo, ma colpiscono in maniera più violenta le società il cui sviluppo
economico e sociale è inferiore. A partire dal 1989 le Nazioni Unite hanno
espresso la loro preoccupazione in merito e hanno promosso prima il Decennio
per la Riduzione dei Disastri Naturali (IDNDR) e poi hanno definito una
Strategia Internazionale per la Riduzione dei Disastri (ISDR), grazie a input
provenienti dai mondi tecnico, scientifico ed economico. Gli obiettivi erano: prevenzione,
mitigazione, preparazione, risposta e ricostruzione. Per raggiungere questi
scopi nel 2005 è stato stilato il piano “Hyogo Framework for Action
2005-2015: Building the Resilience of Nations and Communities to Disasters”.
I risultati ottenuti finora, per quanto confortanti (investimenti dei
Governi, miglioramento delle strutture abitative dei più poveri,...), non sono
sufficienti a tutelare le popolazioni. Il cambiamento climatico ha infatti
aumentato il numero di eventi catastrofici presenti e il livello di protezione
raggiunto è ancora migliorabile.
Rio+20 è visto come l’opportunità adatta per ridurre il rischio dei
disastri e migliorare la resistenza delle costruzioni; gli obiettivi principali
che andrebbero perseguiti:
- introdurre la riduzione del rischio e la resistenza delle costruzioni tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile;
- costruire un contesto internazionale favorevole;
- incoraggiare una conoscenza migliore sul rischio disastri e migliorare l’accesso alle informazioni;
- incoraggiare l’inclusione sociale;
- incoraggiare gli investimenti per la riduzione dei rischi.