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26 idee di Smart Cities

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Il Consiglio nazionale delle ricerche è presente in ben 26 delle 38 ‘idee progettuali’ approvate per il bando Smart Cities and Communities del ministero per l’Istruzione, l’università e la ricerca scientifica. Smart Cities è rivolto alle quattro regioni della ‘convergenza’: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, con il coinvolgimento dei Pon (Piani operativi nazionali). 
Nelle idee Cnr approvate nell’ambito delle ‘città intelligenti’ rientrano temi quali mobilità, salute, fonti energetiche rinnovabili e reti elettriche, efficienza energetica e riduzione della CO2, cloud computing ed e-government, educazione, turismo.
“Sono molto soddisfatto di questo importante risultato”, dichiara il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, “in particolare perché premia il lavoro di squadra dei nostri ricercatori e risponde all’ampiezza disciplinare del nostro Ente”.

Le Smart Cities si inseriscono anche nella strategia di Horizon 2020, il programma quadro di Ricerca e innovazione della Commissione europea per il 2014-2020, che riserverà una consistente parte delle proprie risorse per ricerca e sviluppo proprio alle comunità. A breve, i proponenti saranno invitati a realizzare i progetti esecutivi che passeranno alla seconda fase di valutazione.

Le idee progettuali approvate che vedono la partecipazione del Cnr sono, tra le altr:

  • Naples-Nuova architettura di piattaforma logica per l’evoluzione di Smart mobility
  • Promise – Process-based and multi-variable platform for the dynamic orchestration mobility information systems
  • Open systems and data for health – Osdh
  • Hppaas-health for communities H4c
  • Nanofotonica e tecnologie Ict per telediagnostica e teleassistenza
  • Smart edu@work
  • Piattaforme cloud smarted interoperabili per l’e-government per la sicurezza di aree ad elevato rischio sismico – Socrates
  • Smart urban e-government platform: piattaforma di cloud providing per la pubblica amministrazione locale, orientata alla valutazione della performance amministrativa interna ed esterna


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Un vaccino contro il melanoma

È da poco iniziato un trial clinico di fase III dedicato all’uso di un vaccino a mRNA personalizzato per prevenire recidive e metastasi del melanoma. Il meccanismo d’azione non è diverso da quello del vaccino contro SARS-CoV-2: dal tumore del paziente si estrae il DNA, dal quale si ottengono le sequenze su cui è disegnata una molecola di mRNA per la produzione di proteine in grado di attivare il sistema immunitario. Basato sui promettenti risultati degli studi precedenti, questo tipo di approccio potrebbe aiutare la ricerca, già molto attiva, per l’applicazione del vaccino a mRNA su varie altre forme tumorali.

Crediti immagine: Nephron/Wikimedia. Licenza: CC BY-SA 3.0 DEED

Quella della ricerca di vaccini contro il cancro è una storia con ormai diversi anni alle spalle. I risultati non sono mai stati però particolarmente incoraggianti – almeno finora. A fine gennaio, infatti, è partito un trial clinico di fase III, che coinvolge anche l’Italia e che si basa sull’uso dell’RNA messaggero (mRNA), secondo lo stesso approccio impiegato per produrre i vaccini anti-Covid. Un trial che inevitabilmente richiederà alcuni anni per dare conferme sicure, ma le cui premesse sembrano realmente promettenti.