fbpx Due video inediti dell'ISPRA | Page 2 | Scienza in rete

Due video inediti dell'ISPRA

Read time: 1 min

I fondali marini non smettono mai di stupire. Due video inediti, girati da ricercatori dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) impegnati nel monitoraggio della biodiversità marina tirrenica, rivelano la presenza di specie sempre più rare nel Mediterraneo. L’occhio del ROV (Remotely Operative Vehicle), robot installato sulla nave oceanografica “Astrea”, è arrivato fino a 150 metri di profondità, individuando rarissimi esemplari di cernie giganti (Epinephelus caninus) e uno squalo vacca (Hexanchus griseus).

La pesca, negli ultimi anni, ne ha decimato la popolazione ma il monitoraggio dell’ISPRA ha permesso di individuarne diversi esemplari in prossimità di un banco roccioso nel Tirreno centrale: le cernie giganti, dette anche “nere”, riprese dal ROV, hanno un peso di 15-30 kg. E, molto probabilmente, la lontananza dalla costa ha permesso loro di non essere pescate.

Nel Tirreno meridionale, invece, il robot filoguidato Pollux III ha scovato, a 130 metri di profondità, un esemplare di squalo vacca della lunghezza di due metri e mezzo. Pescato accidentalmente con reti da posta o strascico, questo animale è sempre più raro nel Mediterraneo e non rappresenta un pericolo per l’uomo.

Incontro con le cernie nel tirreno centrale

Incontro con squalo vacca in tirreno meridionale

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Fondali marini

prossimo articolo

Tre colpi di genio e una pessima idea: in attesa del webinar con l'autrice

Pubblichiamo per gentile concessione di Bollati Boringheri editore un estratto di "Tre colpi di genio e una pessima idea", l'ultimo libro della giornalista scientifica Silvia Bencivelli. Domani ne parleremo con l'autrice: l'appuntamento per il webinar è alle 17.00, in streaming sul nostro sito e canale YouTube.

Tre colpi di genio e una pessima idea è il titolo dell’ultimo libro di Silvia Bencivelli, e ne parleremo con l’autrice domani alle 17. Intanto, per farsi un’idea di che cosa si tratta, ecco una fulminea ricostruzione dell’epidemia di colera che colpisce l’isola di Mauritius nel 1854.