fbpx Dawn riprende il cammino | Page 10 | Scienza in rete

Dawn riprende il cammino

Read time: 2 mins

I dati telemetrici hanno confermato che la sonda Dawn si è liberata dall’abbraccio gravitazionale di Vesta e ha iniziato il volo che la porterà, tra meno di tre anni, a visitare Cerere.

Il viaggio della sonda Dawn, iniziato il 27 settembre 2007 dalla rampa di lancio di Cape Canaveral, entra dunque in una nuova fase. Dopo aver raggiunto l’asteroide Vesta il 16 luglio dello scorso anno e avergli orbitato intorno per un anno intero raccogliendo preziosi dati e immagini stupende, è infatti giunto il momento di un altro fantastico balzo spaziale. Lo scorso 4 settembre la sonda ha sfruttato la spinta dei suoi motori allo xeno per liberarsi del legame gravitazionale con Vesta e iniziare la nuova tappa del suo emozionante viaggio.

Con lo stesso lento movimento a spirale che aveva contraddistinto il suo ingresso in orbita, Dawn si è rimessa in cammino puntando la prua alla prossima destinazione: Cerere. Per questo secondo balzo i motori ionici di Dawn dovranno utilizzare altri 110 chilogrammi di xeno (per la prima parte della missione già se ne sono andati 275) e pertanto nei serbatoi della sonda resterà ancora una quarantina di chili del prezioso propellente.

Cerere, un tempo considerato solo il più grande degli asteroidi ma dal 2006 promosso al rango di pianeta nano, verrà raggiunto dalla sonda all’inizio del 2015 e i planetologi confidano che Dawn possa ripetere il successo che ha caratterizzato la parte di missione appena conclusa.

NASA

Autori: 
Sezioni: 
Missioni spaziali

prossimo articolo

Una voce dall’interno dei Pronto Soccorso: ecco perché i medici oggi se ne vogliono andare

Ingresso di un Pronto Soccorso con la scritta EMERGENCY in rosso

Sovraffollamento, carenze di organico, personale oppresso dal lavoro che scappa dalla medicina di emergenza. Intervista a Daniele Coen, medico di Pronto Soccorso per quarant’anni, che nel suo ultimo saggio Corsia d’emergenza racconta e aiuta a capire i problemi connessi alla gestione di queste cruciali strutture sanitarie, strette tra i tagli ai posti letto ospedalieri e le carenze della medicina territoriale. Eppure capaci di ottenere risultati impensabili anche solo pochi anni fa. E offre qualche proposta (e sogno) su come si può migliorare la situazione.
Crediti immagine: Paul Brennan/Pixabay

Se c’è una struttura sanitaria per eccellenza che il cittadino vede soprattutto dall’esterno, da tutti i punti di vista, questa è il Pronto Soccorso: con regole di accesso severe e a volte imperscrutabili; che si frequenta (o piuttosto si spera di non frequentare) solo in caso di emergenza, desiderando uscirne al più presto; per non parlare di quando si è costretti ad aspettare fuori i propri cari, anche per lunghe ore o giorni, scrutando l’interno attraverso gli oblò di porte automatiche (se gli oblò ci sono), tentando (spesso invano) di intercettare qualche figura di sanitario che passa f