Alla fine ha gettato la spugna e, come tanti altri colleghi, ha preso la sofferta decisione di andarsene all'estero. Diversamente da altri, però, che hanno preso la stessa decisione in silenzio, Rita Clementi, 47 anni, genetista dell'Università di Pavia, nota in tutto il mondo per aver scoperto le basi genetiche di alcune forme di linfoma, ha voluto trasformare la sua scelta in un'occasione di denuncia del sistema della ricerca in Italia. Con una lettera al presidente Giorgio Napolitano, pubblicata con grande rilievo dal Corriere della Sera, la ricercatrice ha espresso la sua rabbia per un sistema che nega in continuazione i criteri della meritocrazia, mettendo i bastoni tra le ruote a chi vuole lavorare e favorendo perfino chi è stato dichiarato colpevole di frode nei concorsi. «Non è solo questione di finanziamenti» conclude, «ma di un sistema che non danneggia solo i ricercatori precari, ma tutto il Paese e le sue prospettive di sviluppo».
Addio all'Italia
prossimo articolo
Carne coltivata, un libro sulla rivoluzione tra etica e sostenibilità
Edito da Fandango Libri, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola è una stimolante lettura che offre una buona panoramica delle diverse visioni su questo cibo del futuro, stimolando in maniera critica e ben documentata il lettore a porsi domande non solo scientifiche, ma anche etiche, morali e politiche.
Uscito quest’anno nella collana Icaro di Fandango, che si prefigge l’obiettivo di “confrontarsi con le promesse e con le problematiche delle nuove tecnologie”, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola di Arianna Ferrari (168 pp, 12 euro) risponde pienamente a questa impostazione, offrendo una discussione ben più allargata rispetto al dibattito sulla carne coltivata cui siamo ormai abituati, con posizioni fortemente polarizzate e in linea di massima limitate ad un confronto di questo cibo del futuro con il cibo tradizionale.