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Accorpamento... rimandato

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Ma sarà poi vero il superaccorpamento degli enti di ricerca, che nelle bozze di disegno di legge dovrebbe avvenire addirittura in 90 giorni (leggi precedente articolo)? Un sussulto ha percorso la penisola a questa notizia, dove le speranze di riforma (soprattutto per l'istituzione di un Agenzia univa per il finanaziamento della ricerca, come peraltro invocato da tempo dal Gruppo 2003)  si intrecciavano a ben più corpose preoccupazioni per il collasso gravitazionale di tutti gli enti in un CNR gigante, non si sa con quali risultati.

Lo sconcerto in qualche caso pare abbia riguardato anche qualche direttore di questi enti, che non ne sapeva niente o quasi. Quindi tutti al ministero in riunione a caire cosa stava succedendo. E a sera qualche schiarita: secondo le indiscrezioni la fusione non ci sarà, bensì un coordinamento più stretto fra gli enti, governato da un apposito tavolo che dovrà affrontare - fra l'altro - la grana dei tagli e delle razionalizzazioni. Quanto alla Agenzia unica di finanziamento, che dovrebbe gestire tutti i fondi Miur, si farà, forse, ma non subito.

Così pare da fonti autorevoli. Vedremo nei prossimi giorni.

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Enti di Ricerca

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A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».